Milleproroghe, mille emendamenti. E la politica va in stallo

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Milleproroghe sembra quasi un nomen omen vista la quantità di emendamenti presentati alla commissione Bilancio e Affari Costituzionali della Camera: più di un migliaio appunto. Circa 400 sono a firma di deputati del Pd, 102 sono stati presentati dai deputati Ncd-Udc. Fi ha, invece, promosso 195 proposte di modifica mentre, M5S e Lega ne hanno avanzate rispettivamente 111 e 120. Fra gli emendamenti azzurri alcuni riguardano lo split payment, un meccanismo in base a cui gli enti pubblici non versano più l’Iva al fornitore di beni o servizi, ma direttamente allo Stato.

“Così facendo – hanno spigato in una nota Mariastella Gelmini, vice capogruppo di Forza Italia alla Camera, Deborah Bergamini, responsabile della comunicazione di Fi, e Rocco Palese, delegato d’Aula del partito di Berlusconi – le imprese ricevono solo il netto in fattura, con un forte impatto negativo sulla loro liquidità, già compromessa dalla crisi e dai ben noti ritardi nel pagamento di quanto dovuto da parte della stessa P.A. Forza Italia ha perciò presentato degli emendamenti al dl Milleproroghe che mirano, tra l’altro, a subordinare l’efficacia dello ‘split payment’ all’adozione di strumenti che garantiscano un recupero immediato del credito Iva, anche in deroga alle vigenti disposizioni in materia di rimborso e compensazione dei crediti. La nostra intenzione è, infatti, scongiurare l’ennesima stangata ai danni delle imprese”.