Quasi 800 persone per la prima cena di finanziamento del Pd in stile Democrat statunitense. Professionisti soprattutto, parte di quel mondo che il partito nazionale sognato da Renzi si vorrebbe accaparrare: imprenditori, commercialisti, avvocati, finanzieri, consulenti. Tutti al The Mall, un elegante salone tra i grattacieli di Porta Nuova a Milano. Quasi 1000 euro per degustare il menù preparato dagli chef di Eataly dell’amico Oscar Farinetti. Nel menù un risotto giallo, una composizione di Manzo e una mousse al cioccolato.
Al termine della cena c’è stato spazio anche per le domande degli invitati in un dibattito che dura circa due ore. Il premier ha toccato vari argomenti: l’alleanza, vacillante, con Berlusconi,la Legge di stabilità e quella elettorale. “Il patto del Nazareno non può essere fermato e rallentato perché qualcuno ha paura di mandare avanti le riforme – avverte il presidente del Comsiglio – Se qualcuno pensa di fare il temporeggiatore, diciamo che andiamo avanti anche da soli perché c’è un senso di urgenza sulle riforme”. E ancora: “La settimana prossima incardiniamo il testo della legge elettorale in Senato”.
All’amministratore delegato di una multinazionale che si lamenta sul costo del lavoro Renzi ricorda invece le risorse previste dalla legge di Stabilità. A chi gli chiede delle sue idde per la scuola e la formazione risponde: “Dobbiamo cancellare l’idea che le parole innovazione e merito siano tabù”. “Ci chiamano ragazzini – conclude il premier – ma siamo persone che hanno promesso che cambieranno il Paese e lo faranno”.