“Facciamo un patto per liberare le nostre terre dai trafficanti. Insieme nessuno obiettivo è precluso”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, durante il vertice di Tripoli con i sindaci di 13 città del sud della Libia, organizzato per incoraggiare le autorità locali a fronteggiare il traffico di esseri umani. Una missione importante quella del ministro italiano, volato in Africa per tentare di stabilire un’intesa che permetta di contenere il massiccio afflusso dei migranti sulle coste italiane. Un’impresa più che mai necessaria, a fronte dell’emergenza vissuta dall’Italia sul fronte immigrazione e solo all’indomani di un’altra giornata salvataggio di migranti in fuga al largo delle coste libiche (4100 in 20 operazioni).
Intesa fra Minniti e Al-Serraj
Nonostante le dichiarazioni arrivate nella giornata di ieri, il primo ministro libico al-Serraj (il quale aveva dichiarato che la Libia era pronta addirittura a usare la propria aviazione contro “l’emigrazione illegale”), ha mostrato apertura all’Italia, spiegando che il suo Paese “farà tutto ciò che può per lavorare con l’Italia al fine di sconfiggere i trafficanti di esseri umani e alleggerire la pressione sulle coste italiane”. Un risultato sostanzialmente positivo, dunque, anche se la vera sfida che attende il ministro Minniti sarà fra una settimana, il 24 luglio, quando a Tunisi si svolgerà il fondamentale vertice sull’immigrazione, durante il quale verrà tentata la stretta decisiva sulla questione con l’impianto di relazioni con Niger e Ciad.
I dati di Frontex
Del resto, pur se è dalla Libia che, come spiegato da Minniti, arriva il maggior numero di migranti (addirittura il 97%), è anche vero che un’azione decisa dovrà essere intrapresa anche negli stati sahariani, punto di partenza o, comunque, passaggio obbligato per molti migranti. Per quanto riguarda la Libia, va detto che, anche se ricoprente una carica autorevole, lo stesso premier libico deve tener conto della posizione degli influentissimi amministratori locali (proprio i sindaci), già ricevuti da Minniti al Viminale nei mesi scorsi. L’intento del ministro è instaurare un rapporto e “discutere con loro su come sganciarsi dal giogo dei trafficanti di esseri umani”. Nel frattempo, a rimarcare la gravità della situazione e l’urgenza di adeguate contromisure, sono arrivati i più recenti dati di Frontex sull’immigrazione, secondo i quali, solo nei primi sei mesi del 2017, sono stati 85 mila gli arrivi nel nostro Paese, con un aumento del 21% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.