Continuano gli sbarchi di migranti nel sud dell’Italia, e si trascinano nuovi problemi e polemiche. “Non ce la faccio più a gestire la situazione”, commenta Giuseppe Geraci, sindaco di Corigliano Calabro la situazione nel comune in provincia di Cosenza dove questa mattina è arrivata la nave petroliera con a bordo 110 immigrati. Ma nelle stesse ore una nuova imbarcazione con 200 immigrati è sbarcata anche a Messina.
Le persone giunte all’alba in Sicilia sono in tutto 236, tra queste anche alcune donne in stato di gravidanza e alcuni minori. Polizia, medici dell’Asp e Croce Rossa, coordinati dalla Prefettura, hanno allestito gazebo e predisposto acqua e cibo per rifocillare gli immigrati. Il cargo si è ormeggiato nella rada di Paradiso perchè essendo di notevole stazza non ha potuto entrare nel porto. È stato quindi necessario organizzare un trasbordo dei profughi con alcuni rimorchiatori fino al molo Marconi. Dalla Prefettura spiegano che sono in 56 dovrebbero rimanere a Messina, mentre gli altri saranno destinati a centri di accoglienza in Liguria e Emilia Romagna.Ma la situazione è grave nell’isola, perché attualmente si concentrano il 50% delle presenze dei migranti. A riguardo il capo Dipartimento immigrazione del ministero dell’Interno in audizione al Comitato Schengen, ha affermato che “se tutti i Comuni Collaborassero si tratterebbe di destinare poche persone a ciascun Comune, con un impatto sociale modesto”.
Intanto è arrivata nelle acque antistanti al porto di Corigliano Calabro la nave petroliera con a bordo 110 immigrati di diverse nazionalità attesa da alcuni giorni. “E’ il terzo sbarco, non ce la facciamo più”, dice a Sky TG24 il sindaco Giuseppe Geraci che ieri, in una lettera al presidente del Consiglio e a capo dello Stato aveva manifestato il suo disappunto per la situazione: “Abbiamo – ha detto – anche il problema dei minori non accompagnati. Non possiamo più assicurare questo servizio di assistenza”.