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Migranti, telefonata fra Gentiloni e Macron in vista del summit di Parigi

Una sorta di “anticipazione” di quello che sarà il summit con Germania e Spagna previsto il prossimo 28 agosto a Parigi: il presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, ha intrattenuto un colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron, spaziando su tematiche quali il recente terremoto di Ischia, l’emergenza migranti, la situazione in Libia e, non da ultimo, l’eventuale linea strategica che da adottare in merito alla lotta al terrorismo, della quale i due leader discuteranno nel bilaterale di Lione, il prossimo 27 settembre. Ma, al di là dei temi internazionali dei quali si tratterà al tavolo parigino, i nodi cruciali fra Italia e Francia restano quelli di prima, dalla nazionalizzazione voluta dall’inquilino dell’Eliseo dei cantieri Stx di Saint-Nazare, alla Golden power su Telecom.

Questioni da risolvere

In particolare, il primo punto riveste un ruolo alquanto cruciale nei rapporti fra i due vicini: la questione Stx, lasciata in sospeso a inizio mese dopo l’incontro fra i ministri italiani Padoan e Calenda con il corrispettivo francese, Bruno Le Maire, sarà certamente al centro del vertice della fine di settembre, dopo le polemiche legate all’interruzione dell’acquisizione da parte di Fincantieri. Ma, almeno al tavolo (voluto da Macron) del 28 agosto, l’argomento cardine resterà la crisi migratoria, con particolare attenzione alla situazione libica. Una vicenda che pone l’Italia al centro della questione, nonostante la messa in disparte in occasione del recente incontro diplomatico organizzato a La Celle-Saint Cloud dal presidente francese, partecipato dai due leader libici, Fayez Al-Sarraj e Khalifa Haftar. Durante il vertice a 4, probabilmente, Gentiloni tornerà a toccare il tasto della cooperazione e della solidarietà nella politica dell’accoglienza nella tratta del Mediterraneo centrale.

Nodo migranti

In attesa del confronto a due del 27 settembre, dunque, ad avere la priorità sarà la questione migratoria, con il summit di Parigi (al quale parteciperanno delegazioni di Paesi africani, oltre alla cancelliera Angela Merkel e al presidente del governo spagnolo Mariano Rajoy) che si pone come uno step utile per affrontare al meglio il problema e tentare di intraprendere una linea d’azione comune. Quella che, in realtà, finora è mancata con lo stesso presidente francese, nel corso del trilaterale di Trieste del 12 luglio, a fare mea culpa sulle mancanze passate del proprio Paese in merito.

 

 

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