Un “partenariato” a 5 per promuovere lo sviluppo nei Paesi toccati dall’esodo migratorio al fine di renderle indipendenti dai trafficanti di esseri umani. E’ il cuore del progetto che verrà presentato domani al vertice a 4 di Parigi al quale parteciperanno Macron, Gentiloni, Merkel e Rajoy.
Il documento
“In partenariato con l’Ue, la Germania, la Spagna, la Francia e l’Italia continueranno a migliorare la cooperazione economica con le comunità locali che si trovano lungo le rotte migratorie, in particolare nella regione dell’Agadez (Niger) e in Libia, al fine di creare fonti di guadagno alternative e renderle indipendenti dai trafficanti di esseri umani. In questo senso – si legge nel documento anticipato da Ansa – il progetto italiano di cooperazione con 14 comunità locali sulle rotte migratorie in Libia è molto opportuno”.
“Il salvataggio in mare resta una priorità. Germania, Francia, Spagna e l’Alto rappresentante Ue si felicitano per le misure prese dall’Italia nel pieno rispetto del diritto internazionale. Il codice di condotta in materia di salvataggi in mare è un passo avanti positivo che consente di migliorare coordinamento e efficacia dei salvataggi. I capi di Stato e di governo – conclude il documento – chiedono a tutte le Ong che operano in zona di firmare il codice e di rispettarlo”.
L’intervista alla Merkel
“Tutti in Europa devono accettare che il vecchio sistema-Dublino non è sostenibile” ha detto Angela Merkel in una intervista alla Welt am Sonntag. “Non può essere che Grecia e Italia debbano sopportare da sole tutto il carico, soltanto a causa del fatto che la loro posizione geografica è tale che i profughi arrivano da loro. I profughi – ha concluso – vanno distribuiti in modo solidale”.
La collaborazione con la Libia
Il memorandum su migranti, siglato lo scorso 1 febbraio a palazzo Chigi dal premier Paolo Gentiloni e il premier libico Fayez al Serraj, prevede da parte dell’Italia l’impegno a sostenere e finanziare programmi di crescita nelle regioni colpite dal fenomeno dell’immigrazione illegale nonché fornire il Know How necessario agli organismi libici incaricati della lotta contro l’irregolarità. Dal canto suo, la Libia si impegna ad arginare i flussi clandestini.