Prova qualche novità il governo italiano, che vara nuove misure per porre un'argine al fenomeno delle migrazioni. Una di queste l'aveva in parte anticipata il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta: intensificazione dell'attività di navi militari nel Mediterraneo, con particolare raggio d'azione a ridosso dei porti italiani. Il che, in pratica, significa che i casi Sea Watch e Alex costituirebbero solo i precedenti pre-normativa, dal momento che, con le vedette di Marina militare e Guardia di Finanza a riodsso dei confini delle acque territoriali, i blocchi scatterebbero in automatico. Inoltre, verrà implementato il parco mezzi per prevenire le partenze, disponendo controlli via radar e organizzando pattugliamenti aerei per intercettare le imbarcazioni e fermarle prima che escano dalle acque territoriali dei Paesi di partenza.
Altre misure
Misure annunciate al termine del Comitato nazionale ordine e sicurezza, presieduto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini e organizzato per adottare forme di contrasto all'immigrazione irregolare. Fra questi, prevista anche l'intensificazione dei contatti con la Tunisia, al fine di migliorare le relazioni e, quindi, favorire l'arresto delle partenze e, in caso, la politica dei rimaptri. A questo, si dovrebbe aggiungere la consegna di dieci motovedette da consegnare alla Guardia Costiera libica e che dovrebbero essere predisposte con compiti di pattugliamento. Nel frattempo, in attesa di ulteriori dettagli, si profilava un nuovo sbarco sulle coste italiane: il riferimento è a un'imbarcazione della GdF con 47 migranti a bordo, fra i quali dieci donne, arrivati in nottata. E, nelle stesse ore, anche la Alan Kurdi ha dato notizia di aver soccorso altre decine di migranti fra Italia e Malta.