I dati sono da bollino rosso: mezzo milione di migranti sono pronti ad attraversare il Mediterraneo e le vittime potrebbero essere migliaia. A parlare è l’Organizzazione marittima internazionale (Imo), organo specializzato delle Nazioni Unite. Nuove stragi si preannunciano, dunque, se non verrà fermato il mercato di esseri umani. “È tempo di riflettere veramente su come fermare questa traversata molto pericolosa e rischiosa per i migranti su piccole imbarcazioni”, ha detto il direttore dell’Imo, Koji Sekimizu, in un convengo a Singapore.
“Se non interveniamo – ha aggiunto – quest’anno vedremo 500 mila immigrati attraversare il Mediterraneo, e in questo caso, potrebbero esserci potenzialmente fino a 10.000 morti”. “E’ un problema molto grave, bisogna prendere dei provvedimenti”, ha proseguito, sottolineando l’importanza di “preoccuparsi non solo di operazioni di ricerca e soccorso, ma anche di lotta ai trafficanti”.
L’entità dell’emergenza è tale che non può farvi fronte un solo Paese. “Bisognerà passare dalle decisioni dei singoli Paesi a una decisione europea” ha sottolineato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, durante un’intervista trasmessa nelle prime ore di oggi dal programma HardTalk della Bbc. “Ora tocca a ogni singolo Paese – ha spiegato – decidere per esempio quanti siriani accettare”. Ecco, così la necessità di un approccio congiunto a livello comunitario. L’Italia fa la propria parte, ha aggiunto Gentiloni, ma “si può fare di più con il coinvolgimento europeo”. Il capo della Farnesina si è detto sicuro che “questa tragedia spezzerà la routine della risposta europea” perché “se la situazione in Medio Oriente e in Africa peggiora, vi saranno grandi numeri” in termini di flussi di migranti.