Passata la sbornia del post maturità 500 mila giovani italiani si confronteranno con la più complicata delle domande: cosa fare dopo? Molti sceglieranno di proseguire gli studi, all’Università o altrove, gli altri, invece, opteranno subito per il mondo del lavoro. Ma scegliere non è facile. Il 35% dei maturandi non sa ancora quale sarà il proprio futuro. La stessa quota di intervistati da Skuola.net denuncia la mancanza di attività di orientamento a scuola durante gli anni delle superiori. Dalla ricerca è poi emerso che sono soprattutto coloro che oggi si dichiarano dubbiosi a non aver avuto sostegno dalla scuola nella scelta per il post-diploma.
Ma non finisce qui. Tra chi ha potuto partecipare ad attività di orientamento, complessivamente l’80% non le ha ritenute utili per la decisione, così divisi: per il 56% interessanti ma non influenti, per il 24% totalmente inutili. Il restante 20% che le ha trovate ben fatte è composto in prevalenza da ragazzi che dichiarano di avere le idee chiare. Pura coincidenza.
Nonostante i dubbi, la maggioranza degli intervistati dichiara di essere orientato maggiormente verso l’università: ben 2 ragazzi su 3. Sono soprattutto le ragazze (con un picco del 72%) a scegliere questa strada e, come prevedibile, gli studenti del liceo (ben l’81% di loro ha dato questa preferenza), i cui indirizzi sono meno professionalizzanti rispetto a quelli dei tecnici e i professionali. Si potrebbe pensare che l’università sia la scelta di ripiego per i più insicuri, perché ritarda l’ingresso nel mondo del lavoro. E invece dalla ricerca emerge che sono proprio coloro che dichiarano di avere le idee chiare ad affollare maggiormente la coorte di chi pensa di andare all’università, mentre gli indecisi sono la componente principale di quel 14% complessivo che intende trovare un impiego.
Quasi il 7% invece, non pochi, vorrebbero andare all’estero per un’esperienza professionale o formativa. Poi c’è chi vuole prendere un anno sabbatico (5%) o intraprendere la carriera nelle forze armate (4%). I corsi più gettonati tra gli aspiranti universitari? Quelli di area medico-sanitaria (23%) seguiti da quelli di Ingegneria o informatica (17%). Al terzo posto troviamo quelli di lingue e area umanistica (14%). A fondo classifica troviamo i corsi di matematica e fisica (2%) e di scienze dell’educazione o formazione (2%). Mentre i maschi si dirigono per lo più sui corsi di ingegneria, le ragazze si concentrano tra gli studi medici e quelli umanistici.
Per il 64% degli aspiranti universitari la scelta è orientata verso gli atenei pubblici, perché convinti che preparino meglio dei privati. Tuttavia ben 1 ragazzo su 4 vorrebbe dirigersi verso l’università privata perché la considera migliore, ma purtroppo non può permettersela. Non è solo il portafogli a influire sulla scelta dell’università: per il 24% è infatti l’esigenza di trovare lavoro l’elemento più importante. Per il 6% è ancora il parere di genitori, parenti e amici. La maggioranza tuttavia, il 70%, seguirà le inclinazioni personali.