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Mattarella spacca il Nazareno. Berlusconi: “Altolà sul patto”

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E’ bastato l’inizio delle votazioni a Montecitorio per mandare in crisi il patto del Nazareno. La crisi era nell’aria: prima il forfait di Berlusconi alle consultazioni nella sede del Pd, poi un colloquio serrato di due ore a Palazzo Chigi e il crescente nervosismo di Renzi durante le ultime giornate. Alla fine il premier ha deciso di andare avanti da solo scegliendo Sergio Mattarella come candidato per il Quirinale. Un nome che Forza Italia non condivide e che, quindi, rischia di mandare in malora l’accordo raggiunto più di un anno fa. “Questa situazione segna un altolà al patto del Nazareno” ha detto l’ex cavaliere all’assemblea dei grandi elettori azzurri. Non solo ma, secondo Berlusconi, l’atteggiamento del capo del governo segnerà uno spartiacque nell’atteggiamento di Area popolare (che federa Ncd e Udc) nei confronti dell’esecutivo. Berlusconi ha spiegato di aver evitato “Un candidato del Pd, ma il confronto con Renzi è fermo a metà strada, perché ancora non c’è un nome comune. Ho comunicato a Sergio Mattarella che avremmo votato scheda bianca in segno di rispetto, ma il suo non è un nome condiviso”. Tanto che il presidente di Fi ha ordinato ai suoi di votare bianca anche dopo il terzo e l’eventuale quarto scrutinio.

Dopo che  Renzi ha proposto il nome di  Mattarella al Pd per l’elezione a capo dello Stato sulle lavagne internazionali dei bookmaker gli equilibri sono cambiati: il costituzionalista è ora a 2,75 davanti a Giuliano Amato, a 5,50. Lo riferisce l’agenzia specializzata Agipro. Anna Finocchiaro è a 10,00 mentre il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio è a 15,00. Non tramonta l’ipotesi Pierferdinando Casini, sul tabellone a 10 volte la scommessa insieme a Antonio Martino, il cui nome era circolato nel centrodestra. Il presidente dell’autorità anticorruzione Raffaele Cantone è ora a 12,00, mentre Stefano Rodotà scivola a 25,00 e Ignazio Visco a 30,00.

La notizia del nome unico del Pd potrebbe chiudere i giochi per la corsa al Quirinale. A pochi minuti dall’inizio delle votazioni a Montecitorio, dove alle 15 sono convocate le Camere in seduta comune insieme ai delegati regionali per l’elezione del 12° presidente della Repubblica, Renzi ha dunque sciolto le riserve per puntare sull’ex giudice costituzionale, nome inviso a Berlusconi (e all’Ncd), che insiste sul nome di Giuliano Amato, altro giudice della Consulta. Su Mattarella confluirebbero anche i voti di Scelta Civica, di Sel e degli ex M5s.

 

Fabrizio Gentile: