“La sua elezione alla presidenza costituisce una prova di fiducia nel futuro e un segnale di adesione all’ideale dell’integrazione continentale. Un segnale particolarmente importante perché giunge a poche settimane dal vertice dei capi di Stato e di Governo che a Roma hanno celebrato il 60mo anniversario dei Trattati istitutivi dell’Unione europea“. Così il presidente Sergio Mattarella al neo presidente francese Emmanuel Macron.
“Francia e Italia sono adesso chiamate a fornire un contributo deciso, concreto e lungimirante all’essenziale processo di rilancio della nostra comune casa europea. E’ responsabilità dei nostri Paesi, membri fondatori dell’Ue, fornire – afferma il capo dello Stato – nuove energie e nuovi impulsi che permettano di realizzare il sogno dei padri fondatori, rispondendo alle esigenze dei nostri cittadini e affermando nel mondo la voce dell’Europa unita. solo nel solco di questa tradizione, che comprende anche la comune appartenenza all’alleanza atlantica, potremo superare le sfide sempre più complesse poste alle nostre società. I nostri Paesi sono accomunati da legami storici, culturali, umani, politici e storici”.
La vittoria di Macron trova in Italia molti sorrisi e pochi sconfitti e viene accolta con un “evviva” dal premier Paolo Gentiloni che twitta: “Una speranza si aggira per l’Europa”. Chi, invece, come Matteo Salvini e Giorgia Meloni aveva sostenuto sin dall’inizio “Madame Frexit”, punta a esorcizzare la sconfitta. “Grazie Marine Le Pen, chi lotta non perde mai“, è il saluto che il leader della Lega rivolge alla candidata sconfitta. Dalle parti di Palazzo Chigi e del Nazareno, invece, si respira un’aria di festa.
La vittoria di Macron – è il messaggio all’unisono che proviene dal governo, dal Pd e anche dagli alleati centristi – rafforza l’Ue e affievolisce le tanto temute spinte euroscettiche. “Brinda la Francia e chi crede nell’Europa, nel libero mercato, nella solidarietà”, sottolinea il ministro degli Esteri Angelino Alfano. “La vittoria di #Macron scrive una straordinaria pagina di speranza per la Francia e per l’Europa”, è l’esultanza del neo segretario del Pd Matteo Renzi che proprio a “En Marche!” ha ispirato la sua campagna congressuale. E in nome di un’Europa che cambi rotta sulla scia del voto francese esultano anche gli ex premier Mario Monti e Enrico Letta che festeggia al Louvre assieme ai sostenitori di “En Marche”.
Anche a Roma gli europeisti riuniti nella sede di Forza Europa (presenti, tra gli altri, il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova e il ministro per la Coesione Territoriale Claudio De Vincenti) festeggiano con tanto di pizza con la scritta “Forza Macron” in mozzarella. C’è, inoltre, un altro fattore del voto francese che Renzi sottolinea parlando in mattinata all’assemblea nazionale Pd, quello del ballottaggio: “guardo il voto di stasera e rosico perché avrebbe dato ai cittadini la possibilità di scegliere” anche in Italia, spiega. E nella testa dell’ex premier, lo scenario delle elezioni italiane potrebbe in qualche modo ricordare quello francese: con il Pd nella parte di “En Marche!” e il M5S in quella del Front National.