A poche ore dalle nuove consultazioni tra il presidente Sergio Mattarella e le delegazioni di Lega e Movimento 5 Stelle, l'Unione europea torna a farsi sentire.
Preoccupazione
“La Commissione europea in linea di principio non interferisce con le politiche nazionali – ha osservato il vicepresidente Vladis Dombrovskis in un'intervista al quotidiano economico tedesco Handelsblatt – ma per noi è importante che il nuovo governo italiano conduca una politica di bilancio ragionevole“, perché “l'Italia ha il più alto debito pubblico nell'area dell'euro dopo la Grecia”. Gli ha fatto eco la commissaria Ue al Commercio, Cecilia Malmstroem. “Non abbiamo visto ancora tutte le questioni, ascolteremo e parleremo con loro, ma sì, ci sono alcuni elementi preoccupanti” nelle idee di politica commerciale del nuovo governo italiano, ha detto. “Il nuovo governo – ha aggiunto – non è ancora stato confermato quindi non abbiamo ipoteticamente discusso” con nessun interlocutore dell'esecutivo che sarà formato a breve.
Riflessioni
Mattarella, nel frattempo, continua a riflettere su Giuseppe Conte, il premier del governo giallo-verde indicato da Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Sulle valutazioni del capo dello Stato un peso determinante avranno anche i dubbi di Bruxelles in relazione alla politica economica che verrà portata avanti da due forze politiche che, oltre confine, vengono bollate come “populiste“. Salvini, al termine delle consultazioni di ieri, è stato chiaro nel ribadire la necessità di un'inversione di rotta rispetto alle politiche adottate negli ultimi 5 anni. Le stesse che, secondo Paolo Gentiloni, hanno reso l'Italia un partner “affidabile“. Ma che, nella lettura del leader del Carroccio, hanno portato comunque a un aumento del debito pubblico a fronte di un peggioramento delle condizioni di vita degli italiani. Di tutto questo Mattarella parlerà con i presidenti delle Camere, Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico. Possibile che il capo dello Stato, all'esito di questa nuova pausa di riflessione possa concedere a Conte un preincarico. Il passaggio successivo sarebbe la presentazione della lista dei ministri. Fra cui potrebbe figurare, nella casella cruciale dell'economia, quel Paolo Savona convertitosi all'antieuropeismo dopo aver fatto parte del governo Ciampi, che nell'Ue ci ha fatti entrare, e quindi inviso a Bruxelles.