Viviamo un tempo di cambiamenti epocali e più che mai le nostre società continuano ad avere un gran bisogno di donne e uomini di pace. La Marcia Perugia-Assisi, anche quest’anno, come nella sua lunga storia, è una testimonianza corale di speranza e fraternità”. A dirlo è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio agli organizzatori e ai partecipanti alla Marcia per la pace Perugia – Assisi, una manifestazione del movimento pacifista italiano che si svolge solitamente tra fine settembre e inizio ottobre, approssimativamente ogni due/tre anni, e si snoda per un percorso di circa 24 chilometri, dal capoluogo umbro fino alla città di San Francesco.
Il messaggio
“In questa giornata – prosegue il Capo di Stato – desidero esprimere il mio incoraggiamento ai partecipanti, in particolare ai giovani che hanno animato il meeting su Diritti e responsabilità e a tutti coloro che decidono di camminare insieme sulle strade dell’impegno e della solidarietà. È una stagione di ricorrenze importanti. La Costituzione Repubblicana entrò in vigore 70 anni or sono, e sempre nel 1948, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite proclamò la Dichiarazione universale dei diritti umani”.
“Sono due pilastri su cui è costruita la nostra civiltà – spiega Mattarella – e che ancora sostengono un’idea di progresso nella libertà, nell’uguale dignità di ogni essere umano, nella cooperazione tra i popoli. Entrambi i testi nascono all’indomani degli orrori della guerra, dell’olocausto, delle dittature. Mai più dobbiamo ricadere negli abissi della violenza. La nostra forza poggia sulla capacità di mobilitare le coscienze e di non retrocedere per nessuna ragione sui diritti della persona. La pace coinvolge e sfida la cultura, l’economia, la politica, l’educazione, interpella ciascuno. L’apporto creativo dei giovani è indispensabile per dare sostanza alla pace”.
“Ricorre quest’anno anche il cinquantesimo della morte di Aldo Capitini, apostolo della non-violenza, che fu l’ideatore della Marcia Perugia-Assisi. Attualizzare il suo messaggio è un’impresa appassionante che richiede intelligenza e dedizione e che ci sollecita a una coerenza di vita”, conclude il Presidente della Repubblica.
Questa edizione – la XXII è intitolata Marcia della pace della fraternità contro la rassegnazione e l'indifferenza che circondano le tragedie dei nostri giorni: guerre, migrazioni, terrorismo e violenze.