Alla 44esima edizione del del Forum Ambrosetti a Cernobbio è arrivato il messaggio di Sergio Mattarella, presidente della Repubblica italiana. Nel testo, l'inquilino del Quirinale torna su argomenti che ha dimostrato di avere particolarmente a cuore.
Unione Europea
“L’Unione Europea – scrive Mattarella – si appresta a passaggi rilevanti della sua esistenza”- “Siamo in vista – continua il presidente – delle elezioni del Parlamento europeo nel prossimo anno, massimo momento di espressione della sovranità dei popoli dell’Unione e dobbiamo compiere scelte fondamentali su politiche e istituzioni: dal bilancio comune alla governance economica dell’area euro”. Mattarella ha difeso ancora una volta lo spirito che sta alla base dell'Ue: “Per ben custodire il futuro dei nostri popoli, è indispensabile riaffermare i valori fondamentali alla base delle libere scelte che hanno portato all’Unione Europea: libertà, stato di diritto, democrazia, uguaglianza, solidarietà, rispetto della dignità umana”. “Si tratta – continua Mattarella – dei principi sulla base dei quali si è costruita la civiltà occidentale, in una società in cui inclusione, tolleranza e giustizia sono stati gli obiettivi perseguiti in tutti questi decenni”. Il monito del presidente della Repubblica serve a ribadire la posizione che auspica possa tenere anche in futuro il nostro Paese: “È questa la prospettiva in cui è saldamente collocata l’Italia. Rendere attuali questi valori costitutivi, declinarli in iniziative concrete per rispondere tempestivamente alle aspettative dei cittadini, richiede un coerente sforzo e concorso collettivi, che sappia durevolmente legittimare la ragion d’essere profonda dell’appartenenza all’Unione, che va ben oltre la semplice partita del dare/avere”.
Sicurezza e responsabilità
Nel testo dell'inquilino del Quirinale non manca un accenno al tema più importante per l'Europa di oggi, quello legato all'immigrazione: “Occorrono ambizioni all’altezza dei tempi e delle sfide, a partire dal rafforzamento di progetti fondamentali dell’integrazione, come l’Eurozona, alle questioni della politica estera e di difesa, al potenziamento delle politiche di coesione e crescita, con strumenti che consentano di gestire con efficace solidarietà le trasformazioni produttive e le sofferenze sociali, alla predisposizione di regole che sappiano affrontare in modo adeguato la questione migratoria“. Mattarella mostra di ritenere pericolosa la tendenza antieuropeista: “Una casa comune solida e ben gestita – scrive – costituisce il più efficace antidoto contro antistoriche spinte dissociative“. “È quanto ci chiede – sostiene il presidente della Repubblica – la società civile dei Paesi europei: più sicurezza, in un contesto internazionale così profondamente perturbato, più equità, più condivisione delle responsabilità”.
Lo spauracchio dell'irrilevanza
Una sfida importante che l'Ue si trova ad affrontare e su cui Mattarella pone l'accento: “La posta in gioco – scrive il Capo dello Stato – è molto elevata: un’Europa all’altezza delle sfide che i popoli hanno dinanzi è la soluzione adeguata per evitare ai singoli Paesi di scivolare nell’irrilevanza e per consentire loro, invece, di partecipare autorevolmente alla stesura di nuove e più appropriate regole internazionali”. E conclude: “Le istituzioni europee e nazionali debbono lavorare insieme per rispondere alle esigenze di cittadini e soggetti economici e sociali, garantendo libertà in un mondo aperto e, allo stesso tempo, coesione e solidarietà, presupposti per proseguire il cammino di pace, democrazia e sviluppo assicurato dall’integrazione del continente in questi sessanta anni, estendendolo, auspicabilmente, oltre i suoi confini”.