“Siamo convinti che l’Unione europea debba dare primaria importanza alla crescita economica e all’occupazione, soprattutto a quella dei giovani”. Lo ha detto Sergio Mattarella ad Atene, augurandosi che l’appuntamento per i 60 anni del Trattato di Roma “sia l’occasione per rilanciare l’integrazione ma anche il vincolo di vera, autentica ed effettiva solidarietà europea”.
Il presidente della Repubblica ha parlato anche del problema migranti. Una “storica sfida” che l’Unione europea deve affrontare, ha spiegato il capo dello Stato, è “quella rappresentata oggi dalle centinaia di migliaia di donne, bambini e uomini che si mettono in cammino – rischiando la loro stessa vita – in fuga da guerra, terrorismo e dalla fame, inseguendo il sogno di un luogo – l’Europa – che anch’essi percepiscono come terra di libertà, di sicurezza, di benessere. Per poter affrontare con risolutezza ed efficacia queste prove, dobbiamo ritrovare lo slancio ideale che ha caratterizzato la fase di avvio del processo europeo, la spinta ideale a vivere insieme e non soltanto a collaborare”.
Il Vecchio Continente “si trova ad affrontare sfide cruciali e non contingenti, sfide che ne mettono alla prova il carattere di comunità di ideali e ci richiamano, prepotentemente, alle ragioni fondative di questa comunità di popoli liberi”, ha proseguito Mattarella rimarcando il fatto che tra queste sfide si staglia con forza la crisi economica che ha prodotto “nuove soglie di povertà”. Anzitutto, ha sottolineato, “la crisi economica e finanziaria, che aggredisce il nostro modello di convivenza sociale, colpendo soprattutto le legittime aspettative delle giovani generazioni, che vanno invece poste in condizione di poter guardare al futuro con ottimismo e fiducia. Attraversiamo grandi difficoltà, a causa della crisi. Ha colpito molti Paesi europei. Ha prodotto nuove soglie di povertà, che investono strati sempre più ampi di popolazione. Ha innescato nuove forme di emarginazione e ha dato alimento a forze centrifughe crescenti”.