Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la Legge di stabilità, presentata venerdì scorso. Una volta siglato dal Capo dello Stato, il documento passerà all’esame del Senato, dove comincerà il suo iter parlamentare, secondo quanto si apprende da fonti del Quirinale. Era stata prevista una manovra da 27 miliardi e la cifra è rimasta quella nonostante l’aggiornamento di molte voci. “Complessivamente non c`è una variazione sostanziale rispetto ai 27 miliardi”, assicura infatti il sottosegretario all`Economia, Pier Paolo Baretta.
Tra le novità, il canone Rai direttamente in bolletta solo per i possessori di apparecchi tv; per la sanità non sono previsti tagli ma solo mancati aumenti; nessun rincaro di Iva e accise per il 2016, anche se resta il rischio per gli anni successivi; affitti pagabili in contanti fino a 3.000 euro; no tax area per i pensionati dal 2017 e, per gli ammortizzatori in deroga, in arrivo altri 250 milioni nel 2016; stretta sui ministeri da oltre 3,1 miliardi; cancellata la tasi sulla prima casa eccetto per l e abitazioni di lusso.
All’ex premier Mario Monti non piace “completamente” la legge di stabilità presentata dal governo perché presenta “minor prudenza” di quella necessaria rispetto a un disavanzo “che potrebbe non diminuire quanto possibile e a quanto ci veniva raccomandato”. In collegamento con ‘In mezz’ora’ su RaiTre esprime anche “perplessità” sulle misure per la casa e quella per il contante. Per Monti si tratta di una manovra che “guarda più al consenso di chi governa” che al benessere del Paese sul lungo periodo.
Polemiche sono state sollevate anche dal capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani, che denuncia come il testo sia arrivato “ben oltre la scadenza del 15 ottobre fissata dalla legge; ben dopo che sia stata approvata dal Consiglio dei ministri; ben dopo la discussione in Europa: ben ultimo, quindi, il Parlamento a ricevere la legge più importante di un governo e del Paese”. Riguardo al testo circolato fino a questi giorni, Romani denuncia che “a circolare era una bozza, priva però delle parti essenziali di una legge di stabilità: le cifre!”
Dal Cile il premier Matteo Renzi, in visita ad un impianto Enel, commenta tramite Facebook: “C’è un’Italia di cui essere orgogliosi, insomma. E non è l’Italietta delle polemiche di parte della politica o della comunicazione, vecchia e nuova”.