In questa Giornata, rinnovo l'auspicio che il Parlamento italiano possa giungere presto a una nuova deliberazione legislativa, coerente con i principi costituzionali, per contrastare con efficacia anche il sostegno alle imprese produttrici di mine anti-persona e di munizioni a grappolo”. Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio in occasione della Giornata Onu contro le mine antiuomo.
La dichiarazione
“Nel mondo migliaia di persone – civili, e tra essi tanti bambini che già hanno sofferto le tribolazioni della guerra e della povertà estrema – continuano a morire, o subire gravissime menomazioni, a causa di mine anti-uomo, di bombe a grappolo, di ordigni bellici inesplosi”, ha esordito il Presidente.
“La Giornata mondiale indetta dalle Nazioni Unite e dedicata all'azione contro le mine – speiga – costituisce un appello rivolto all'opinione pubblica internazionale, alle istituzioni e alle espressioni delle società civili, per rilanciare l'obiettivo dell'effettivo azzeramento di queste armi subdole e spietate, che raggiungono un culmine di disumanità e che le convenzioni di Ottawa e di Oslo hanno giustamente messo al bando”.
“Proibire le mine anti-uomo, e tutti gli ordigni concepiti per rendere inagibili interi territori, rappresenta un'importante base di partenza per assicurare il rispetto dei diritti umani: non soltanto per tutelare le vittime delle guerre, ma anche per evitare che le conseguenze del conflitto paralizzino la vita delle comunità nella fase di transizione e nella ricostruzione post-bellica. Queste armi vili e bestiali – prosegue il Capo di Stato – puntano a togliere anche la speranza a chi cerca un futuro per sé e i propri cari oltre la guerra”.
“L'umanità non può tollerarlo”, denuncia Mattarella. “Il nostro Paese continuerà a dare tutto il sostegno possibile agli organismi internazionali impegnati nei piani umanitari di sminamento e di riconsegna alle popolazioni dei territori violati dai minacciosi ordigni. Un ringraziamento particolare va a quanti, volontari e associazioni, con grande passione civile, si prodigano nei luoghi più tormentati dalla guerra per riaprire le porte a un futuro finalmente dignitoso”.