Stop a protagonisti e burocrati, la magistratura deve recuperare il ruolo che le viene attribuito dall'”ordinamento della Repubblica” il quale esige che il giudice sappiano “coniugare equità e imparzialità, fornendo una risposta di giustizia tempestiva per essere efficace, assicurando effettività e qualità alla giurisdizione”. Sono le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto alla Scuola superiore della magistratura di Castelpulci a Scandicci (Firenze). Il capo dello Stato ha espresso apprezzamento “per l’attenzione che la scuola riserva alle riforme legislative in atto e alle strategie organizzative volte al recupero di efficienza. La qualità del servizio giustizia – ha spiegato – dipende da molti fattori ma, tra essi, riveste importanza fondamentale la preparazione professionale dei magistrati”.
L’inquilino del Quirinale ha anche sottolineato che “l’alto livello di preparazione professionale, rappresenta la struttura portante su cui si regge l’indipendenza della magistratura. Da un lato competenza, mediante l’approfondimento e il confronto sugli ordinamenti normativi e giurisprudenziali, dall’altro profonda coscienza del ruolo e dell’etica della professione: sono i pilastri sui quali, attraverso la formazione permanente, regge la capacita’ del magistrato di svolgere il compito affidatogli dalla Costituzione”. Mattarella ha concluso osservando come “un esercizio responsabile dei suoi poteri ‘in nome del popolo’ vede nei percorsi formativi, come quelli proposti dalla scuola, un passaggio rilevante per raggiungere e mantenere il difficile equilibrio tra garanzia, discrezionalità del giudice risposta al diffuso sentimento di legalità”.
Al suo arrivo nel capoluogo toscano Mattarella ha stupito tutti, rinunciando ancora una volta a un volo di Stato (come aveva già fatto in occasione della sua visita privata a Palermo) e preferendo il Freccia Rossa di Trenitalia, come un normale viaggiatore. Insieme a lui anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando e i membri dello staff presidenziale. Per raggiungere Scandicci poi la massima carica repubblicana è salito sulla tramvia, accompagnato dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, e dal prefetto Luigi Varratta. Alla fermata lo attendeva un’automobile che lo ha condotto sino all’ingresso della Scuola, dove lo attendevano il presidente del Senato, Piero Grasso, il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, il giurista Valerio Onida e il direttore dell’istituto.