L’Italia si è rivolta al Tribunale Internazionale del diritto del Mare di Amburgo per la permanenza in Italia di Massimiliano Latorre e il rientro di Salvatore Girone sino all’esito del procedimento arbitrale. L’istanza rientra nell’ambito della procedura avviata lo scorso 26 giugno. L’iniziativa odierna è dettata – ha spiegato la farnesina – dalla necessità di tutelare i diritti dei Fucilieri di Marina Latorre e Girone e dell’Italia durante lo svolgimento del procedimento arbitrale avviato il 26 giugno. Come da prassi, il percorso che porterà il Tribunale di Amburgo ad esprimersi sulle istanze italiane dovrebbe completarsi entro alcune settimane.
Il tribunale per il Diritto del mare è un organo giurisdizionale internazionale istituito nel 1996, in base alla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982. E’ chiamato a dirimere le controversie – che non sono state risolte attraverso i mezzi diplomatici – tra le 149 nazioni aderenti riguardo ai requisiti di sicurezza delle navi, i diritti di pesca nelle acque internazionali, la divisione delle acque territoriali nazionali e i divieti di pesca delle specie marine protette dalle convenzioni internazionali.
Le sentenze del Tribunale internazionale per il diritto del mare sono definitive e obbligatorie per le parti della controversia. Con sede ad Amburgo, il Tribunale è composto da 21 giudici indipendenti, eletti per 9 anni, e da camere speciali che si occupano di particolari categorie di controversie. Il presidente del Tribunale viene eletto ogni tre anni è dal 2014 è Vladimir Vladimirovich Golitsyn, giudice russo membro del Tribunale dal 2008. Il vice presidente è Boualem Bouguetaia