Il Presidente della Banca centrale europea Mario Draghi smentisce l’ipotesi di poter salire al Quirinale al posto di Giorgio Napolitano, vicino alle dimissioni, mettendo fine alle indiscrezioni che lo davano tra i possibili candidati per la presidenza della Repubblica. La corsa per il Quirinale si è ufficialmente aperta con il messaggio di fine anno del presidente Giorgio Napolitano che ha sancito l’entrata nel vivo del grande dibattito sulla successione. Una questione alla quale, presumibilmente, il Parlamento dovrà lavorare a partire dalla fine di gennaio.
“Non voglio essere un politico. Il mio mandato alla Bce è in vigore fino al 2019” così avrebbe risposto Draghi ai giornalisti del quotidiano tedesco “Handelsblatt”. Nella sua intervista ha continuato parlando della situazione economica europea e del ruolo della Bce: “Il rischio che non rispettiamo il nostro mandato sulla stabilità dei prezzi è superiore oggi rispetto a sei mesi fa”, “stiamo attraversando una fase tecnica di preparazione in modo da calibrare l’importo, la tempistica e la composizione delle nostre misure di inizio 2015 in caso si dovesse far fronte a un periodo prolungato di bassa inflazione”.
Draghi ha poi ribadito la necessità di riforme strutturali, di riduzione del peso fiscale e del taglio dei costi dell’amministrazione pubblica in modo da sostenere il recupero dell’economia europea definita “fragile e irregolare”.