Al via stamani a Macerata la manifestazione antirazzista e antifascista organizzata dal comune. La marcia è stata indetta per “riflettere profondamente sulle recenti tragiche vicende che hanno interessato la città”, spiegano gli organizzatori. Il riferimento è all'omicidio di Pamela Mastropietro per mano – sembra – di tre nigeriani e alla successiva sparatoria contro sei immigrati da parte dell'italiano Luca Traini.
Il tragitto
In testa alla manifestazione, partita stamattina alle 9,30 da Piazza della Libertà – luogo dove Traini si era consegnato alle forze dell'ordine al termine del raid anti migranti – ci sono il sindaco Romano Carancini e il presidente del consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo. Dopo il saluto del sindaco, il corteo ha sfilato per le vie della città passando per corso Matteotti, via Tommaso Lauri, corso Garibaldi, corso Cavour per arrivare fino a piazza della Vittoria, al Monumento dei caduti per la lettura dei 12 principi fondanti della costituzione italiana.
Gli aderenti
Presenti, nonostante la pioggia battente, centinaia di cittadini; inoltre, al gonfalone del comune di Macerata, si sono uniti anche quelli dei comuni di Montecalvo in Foglia (Pesaro Urbino), Santa Vittoria in Matenano (Ascoli), Montecosaro e Pollenza e i rispettivi sindaci.
Alla manifestazione hanno aderito Cgil, Cisl, Uil, Anpi, Unimc, Unicam, Officina universitaria, Mondo solidale, Pd Macerata, Isrec, Refugees Welcome, Arci Macerata, Leu, Acli Macerata, Auser Provincia Macerata, Lega Coop Marche, Anolf, Anteas, Albero dei cuori, Federconsumatori Macerata e Marche, Uisp, Giovani democratici Marche, Gruppo Udc, Acsim, Adiconsum, Emergency gruppo volontari Macerata, Gus, Meridiana cooperativa sociale.
Caraccini aveva spiegato nei giorni scorso che, a differenza del corteo organizzato il 10 febbraio, la nuova marcia chiamata “Macerata libera” dà l'occasione di “riannodare i legami della comunità”.