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Manovra, tra lotta all'evasione e decreto clima

Tre voti appena sono bastati a superare il tetto richiesto dalla Camera per approvare la Nota di Aggiornamento al Decreto d'economia e finanza – 319 su 316 voti richiesti, ndr. L'opposizione non ha mancato di farlo notare, presagendo una maggioranza non tanto coesa come si prevedeva. Il via libera però c'è, e così prende forma il testo che disegna la prossima manovra economica. Welfare, investimenti, digitalizzazione del Paese definiscono il carattere espansivo della manovra, cui si aggiungono altri punti come l'attenzione alla famiglia, all'ecologia e al contrastro dell'evasione. 

Evasori come mafiosi

È la novità della manovra, lo ha ribadito questa mattina a Radio anch'io, il viceministro all'economia Antonio Misiani: l'evasione costa allo Stato 7 miliardi di euro, per questo sarà necessario operare una stretta, come nella lotta alla mafia. Un articolo della bozza del decreto fiscale, infatti, prevede che agli evasori saranno confiscati i beni. In questo modo lo Stato conta di incamerare circa 9 miliardi di euro – l'Agenzia delle entrate ne ha già riscossi 6 miliardi. La manovra prevede anche una stretta sui giochi d'azzardo: la bozza inserisce un agente sotto copertura deputato al controllo delle sale da gioco. Sempre in tema frodi, diventano più stringenti anche i controlli sui carburanti tramite il sistema Infoil che controllerà le accise con i quali lo Stato prevede di recuperare circa 1 miliardo di euro. Controlli a tappetto si prevedono anche sulle auto acquistate all'estero anche sui mezzi usati ed acquistati in altri Paesi europei

Attenzione ai bebè

Sulla famiglia il governo ha idee mirate. Nel documento è, infatti, previsto l'obbligo di acquisto dei seggiolini salva-bebè. E così, tutti coloro che trasportano in auto bambini al di sotto dei 4 anni, dovranno dotarsi di seggiolini anti-abbandono e dispositivi atti a scongiurare casi di abbandono accidentale del piccolo in auto. Per questo, il governo prevede agevolazioni fiscali per le famiglie. Nel frattempo, continua la “battaglia” di Gigi De Palo, presidente del Forum delle Famiglie, per chiedere di convogliare gli 80 euro del bonus Renzi in un bonus per i figli: “Prevedere congedi di maternità e paternità e sgravi fiscali per gli asili nido non ha senso, se poi gli stessi asili restano vuoti” ha detto De Palo a In Terris.

Rivoluzione digitale

Come ricordava il premier Conte nel suo discorso di insediamento, è necessario puntare sulla digitalizzazione del Paese. Accanto a questo processo, la manovra prevede la digital tax, che il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha auspicato di poter lanciare dal 1 gennaio 2020. In Italia, la legge sul digitale già c'è, perché è stata introdotta con la legge di Bilancio dello scorso anno; non è, tuttavia, mai entrata in vigore dopo il mancato accordo al Consiglio europeo di Economia e finanza per una tassa europea sul digitale. Rimandata la questione all'Ocse, è stata fissato il termine del 2020 per giungere a una proposta condivisa e far pagare le tasse a quelle aziende digitali che generano utile. Se la digital tax prevederà, secondo quanto dichiarato dal ministrero dell'Economia, il 3% sui ricavi, lo Stato metterà in tasca mezzo miliardo di euro.

Meno inquinamento e città più verdi 

Protagonista della manovra, è la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, che ricopre un ruolo trasversale fra la lotta all'evasione e il decreto clima. In quella che è ritenuta la prima tranche del Green New Deal, sono previsti circa 1.500 euro a chi, entro il 31 dicembre 2021, rottama le auto fino a Euro 3 e 500 euro per moto e motorini fino a Euro 2 e 3. Il governo prevede anche lo stanziamento di 30 milioni da destinare ai Comuni che investono in trasporti pubblici ecologici. La manovra prevede anche il restyling delle città. De Micheli ha annunciato che, con la legge di bilancio, si punta a migliorare i quartieri urbani attraverso la rigenerazione degli edifici, il sostegno alle famiglie in affitto e i cantieri nei piccoli comuni. È, inoltre, previsto un fondo di circa 30 milioni di euro per piantare alberi nelle città metropolitane.

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