“In un momento così complesso dobbiamo garantire la sicurezza del sindaco di Roma che va protetto. Il sindaco Ignazio Marino dovrebbe rinunciare a girare con la sua bicicletta, valutiamo la scorta”. Sono queste le dichiarazioni del prefetto Giuseppe Pecoraro uscendo dal Campidoglio dopo un incontro con il primo cittadino sulla scia degli ultimi avvenimenti relativi all’inchiesta “Mafia Capitale”. La valutazione se concedere o meno la scorta al sindaco di Roma segue l’importante arresto del latitante Giovanni De Carlo, fermato dai Ros all’aeroporto di Fiumicino mentre era di rientro da Doha, la capitale del Qatar. De Carlo, definito “il boss dei boss” da Ernesto Diotallevi, risulta tra i 37 indagati dell’inchiesta sulla malavita romana.
“Ho chiesto un incontro al presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone e ci siamo visti oggi nei suoi uffici” ha dichiarato alla stampa il primo cittadino. “Questa Amministrazione ha improntato il suo lavoro sulla trasparenza e per questo intendo andare fino in fondo verificando uno per uno tutti gli appalti dubbi o opachi”, ha concluso Marino. I dirigenti dell’Autorità Anticorruzione hanno fatto sapere che verrà costituito, all’interno dell’Autorità, un pool di esperti per analizzare la presenza di possibili appalti sospetti legati all’inchiesta “Mafia Capitale”. Intanto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha disposto “un’indagine conoscitiva presso tutte le principali centrali appaltanti della Regione quali: Asl, Ater, Centrale Unica e Dipartimenti per conoscere se società legate all’inchiesta abbiano partecipato a gare e a bandi pubblici ed il loro esito”. “In attesa delle verifiche – ha specificato Zingaretti – ho chiesto la sospensione dell’assegnazione delle gare in corso”.