Lo scandalo Mafia Capitale arriva alla Regione Lazio. Dopo l’arresto del capogruppo di Forza Italia, Luca Gramazio, a scuotere via della Pisana è il coinvolgimento nell’inchiesta di Marco Vincenzi, capogruppo del Pd. Gli atti dei magistrati evidenzierebbero il legame tra alcuni esponenti della costola capitolina del partito di Matteo Renzi e Salvatore Buzzi, ras dei centri d’accoglienza. Vincenzi, appresa la notizia, ha deciso di fare un passo indietro, presentando le sue dimissioni. “In merito a notizie che mi riguardano pubblicate questa mattina dagli organi di stampa – ha scritto in una nota – smentisco di aver presentato in Consiglio regionale emendamenti per finanziare il comune di Roma o i suoi municipi. Non corrispondono nel modo più assoluto a verità e sono destituite di fondamento, quindi, le affermazioni di Salvatore Buzzi su un mio presunto interessamento per far ricevere al municipio di Ostia 600mila euro o qualsiasi altra cifra”.
Di conseguenza, ha chiarito Vincenzi, “non possono essere stati approvati in Consiglio regionale emendamenti del sottoscritto per elargire fondi ad Ostia, agli altri municipi della Capitale o al comune di Roma. Ho visto due volte Salvatore Buzzi su sua sollecitazione e nel corso degli incontri mi aveva chiesto di intercedere per far ottenere fondi ad Ostia. Una richiesta alla quale non ho dato alcun seguito”. D’altra parte, ha proseguito, “anche il Ros dei carabinieri non ha trovato alcun riscontro alle affermazioni, false, di Salvatore Buzzi come è facile evincere dalle conclusioni dell’informativa dei militari dell’Arma che hanno scritto- cito testualmente- ‘Allo stato delle attuali conoscenze investigative, e dal contesto delle telefonate/dialoghi intercettati, non si e’ in grado di indicare se …. i 600mila euro da ottenere con l’aiuto di Marco Vincenzi siano stati finanziati da parte della Regione Lazio’. I carabinieri si limitano solo ad una presunzione che, lo ripeto ancora una volta, non ha alcun riscontro nella realtà dei fatti”.
Vincenzi si dice “sereno” e si riserva di “tutelare nelle sedi competenti la mia immagine e onorabilità, oltre che quella della Regione Lazio, da notizie palesemente false su emendamenti per favorire gli affari illeciti di mafia capitale che non ho mai presentato, come purtroppo è già accaduto leggendo questa mattina alcuni organi di stampa. Sottolineo che non ho ricevuto alcun avviso di garanzia e ribadisco di essere assolutamente estraneo da qualsiasi responsabilità. Nell’interesse del gruppo Pd alla Regione, dell’Amministrazione regionale e del Partito democratico, rassegno le dimissioni da capogruppo ringraziando i colleghi consiglieri per la fiducia che mi hanno accordato”.