Il mio avversario era e rimane la sinistra che ha governato male. Gli alleati di governo per me sono amici, con cui da domani si torna a lavorare serenamente, abbassando i toni”. Non ha dubbi il vicepremier Matteo Salvini, vero vincitore, assieme al suo partito, di queste elezioni europee che fanno schizzare la Lega al rango di primo schieramento italiano. Un modo, questo, per assicurare che non ci saranno ribaltoni né bufere al governo ma che, sostanzialmente, si proseguirà sulla strada concordata all'epoca della stretta di mano che costituì il governo gialloverde. L'altro lato della maggioranzaù, quella a marchio pentastellato, nonostante debba fare i conti con un calo di consensi, al momento non fa drammi: “Restiamo comunque ago della bilancia in questo governo. Da qui in avanti più attenzione ai territori”. Così il leader M5s Luigi Di Maio, secondo il quale il Movimento è stato “penalizzato dall’astensione, soprattutto al Sud ma ora testa bassa e lavorare”. Non è mancato, comunque, un messaggio “molto cordiale e di complimenti sinceri” a Matteo Salvini.
Zingaretti: “Noi, argine ai
Chi ha motivo di festeggiare un'importante risalita a livello di consenso è il Partito democratico, alla prima vera prova del fuoco dopo il rinnovo della segreteria di partito, affidata a suon di grandi numeri a Nicola Zingaretti. I dem incassano il 22-23% delle preferenze, portando il governatore del Lazio a esultare per il risultato ottenuto: “Il bipolarismo – ha detto – torna centrato sulla forza elettorale e sulla presenza del Pd in Italia. La nostra scelta di presentare una lista unitaria si è dimostrata vincente. Noi useremo la forza che ci viene da questo risultato per andare avanti sui contenuti e costruire un piano per l'Italia. Salvini? Emerge come vero leader di un governo immobile e pericoloso. Noi vogliamo costruire l'alternativa a Salvini per essere credibili in vista del voto politico. Il governo esce ancora più fragile per divisioni interne di fronte ai grandi appuntamenti che lo aspettano”. Soddisfatto anche l'ex premier Paolo Gentiloni: “Grazie a tutti per il coraggio e l'impegno. Finisce l'inverno dello scontento Pd. Comincia il lavoro per l'alternativa a Salvini e alla maggioranza gialloverde”.
Delusioni e speranze
Fra i delusi, aprifila è certamente La Sinistra, ben al di sotto dell'auspicata soglia del 4%: “Era una montagna, certo – ha detto il leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni – ma il dato resta insoddisfacente e al di sotto delle attese. Si allunga invece un'ombra nera sul Paese e sull'Europa. I risultati della Lega e di Le Pen in Francia sono preoccupanti”. Umore migliore in casa Centrodestra, con la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, soddisfatta perché “i patrioti italiani sbarcano al Parlamento europeo”. Siamo “fieri di un risultato straordinario. Siamo cresciuti del 50% rispetto alle Politiche ed era tutt'altro che scontato”. Secondo Fabio Rampelli, c'è addirittura ” la possibilità di mettere in piedi un centrodestra compatto”, sposando in questo la causa di Forza Italia (data un paio di punti sopra FdI, all'8,51%): “Restiamo centrali e determinanti per la costituzione di di una maggioranza di centrodestra alternativa al governo gialloverde. Chi si illudeva deve ricredersi: in sole due settimane di campagna elettorale, il presidente Berlusconi ha compiuto l'ennesimo miracolo”. Pur restando sotto la soglia psicologica del 10%, il leader forzista si dice soddisfatto: “Ho fatto il massimo e ho dato tutto, ho la coscienza a posto, siamo rimasti un argine contro i sovranisti e contro quegli incompetenti dei Cinque Stelle. Si dimostra comunque che è iniziato lo scollamento degli italiani da questo governo e che senza il centrodestra unito non si va da nessuna parte”.