L'ex presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati (Anm), Luca Palamara, è indagato per ipotesi di corruzione a Perugia. Lo scrivono La Repubblica e il Corriere della Sera. La vicenda sarebbe legata a quella di Fabrizio Centofanti, ex capo delle relazioni istituzionali di Francesco Bellavista Caltagirone. L'inchiesta si inserisce nelle vicende sul rinnovo della carica di procuratore capo di Roma sul tavolo del Csm dopo l'addio di Giuseppe Pignatone. Palamara – specifica Ansa – non è in corsa per il posto di procuratore, ma per quello di aggiunto.
“Disinvolta amicizia”
“Dalla Procura di Roma – scrive il quotidiano La Repubblica – vengono trasmessi alla Procura di Perugia, competente per le indagini sui magistrati della Capitale, gli atti relativi a una serie di circostanze che documentano una disinvolta amicizia tra Luca Palamara, magistrato della Procura, già consigliere del Csm ed ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati e Fabrizio Centofanti, ex capo delle relazioni istituzionali di Francesco Bellavista Caltagirone”. “Affidata al pm Gemma Milani e al Gico della guardia di Finanza – prosegue la Repubblica – l'indagine sulla segnalazione arrivata da Roma procede per corruzione, perché nell'amicizia tra Palamara e Centofanti c'è qualcosa, viaggi e regali diciamo 'galanti', che viene ritenuto vada molto al di là dell'opportuno”. E quindi, riporta ancora il quotidiano ricordando che Centofanti è “un lobbista già arrestato per frode fiscale”, “Palamara viene iscritto nel registro degli indagati per corruzione”. “La partita per la nomina del nuovo procuratore di Roma – aggiunge Il Corriere della Sera – non si è chiusa con la votazione della commissione Incarichi direttivi del Consiglio superiore della magistratura, che giovedì scorso ha espresso una chiara indicazione per uno dei tre candidati in lizza: 4 preferenze per lui, e una ciascuna per gli altri due aspiranti. In attesa di questa delicata e importante decisione, la più rilevante che il Csm è chiamato a compiere, si stanno infatti moltiplicando trattative e notizie che potrebbero influire sul verdetto finale. Ad esempio la comunicazione all'organo di autogoverno dei giudici, da parte della Procura di Perugia, di un'indagine per l'ipotesi di corruzione a carico di Luca Palamara, ex presidente dell'Associazione magistrati e componente del Csm fino allo scorso anno”.
La replica dell'interessato
“Apprendo dagli organi di stampa di essere indagato per un reato grave e infamante per la mia persona e per i ruoli da me ricoperti. Sto facendo chiedere alla Procura di Perugia di essere immediatamente interrogato perché voglio mettermi a dsposizione per chiarire, nella sede competente a istruire i procedimenti, ogni questione che direttamente o indirettamente possa riguardare la mia persona” ha dichiarato Luca Palamara. Che in un secondo momento ha aggiunto: “Mai, e sottolineo mai, baratterei il mio lavoro e la mia professione per alcunché e sono troppo rispettoso delle prerogative del Csm per permettermi di interferire sulle sue scelte e in particolare sulla scelta del procuratore di Roma e dei suoi aggiunti”.