Si terrà martedì prossimo la conferenza stampa nella quale il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, presenterà il simbolo della sua lista, 'Civica popolare', attorno alla quale si è alzato il polverone della polemica: colpa di una margherita che campeggia all'interno del logo e che agli esponenti dell'ex partito omonimo ha suscitato una reazione non proprio di favore. A manifestare il proprio dissenso è stato in primis Francesco Rutelli, fondatore de “La Margherita” (esperienza di fatto conclusa ma non ancora del tutto archiviata giuridicamente), che aveva definito “una furbizia di bassa lega il tentativo di utilizzare l'esperienza provinciale della Margherita trentina. Ottima esperienza, ma strettamente locale”. Poi, a conclusione del suo post apparso su Facebook, aveva specificato di aver piacere “che vi sia questo forte riconoscimento da parte di persone che apprezzano il valore della nostra esperienza”, sottolineando comunque che “non potranno prenderne abusivamente il simbolo”.
La replica di Lorenzin
A spegnere il fuoco del dibattito, al netto della diffida lanciata dal collegio dei liquidatori della Margherita, ci ha pensato la stessa Lorenzin: “Con la lista Democrazia e Libertà-La Margherita, non c’è nessun tentativo furbetto di appropriarsi del simbolo di nessuno. C’è soltanto il rispetto doveroso verso la sensibilità di nuovi compagni di viaggio, che chiedono legittimante di utilizzare ognuno di loro i simboli della propria identità già usati alle precedenti elezioni politiche. La presentazione del simbolo di Civica popolare avverrà martedì prossimo a Roma”. Vicenda chiusa, dunque, se non altro da un punto di vista giuridico. Sulla presenza o meno del fiore si vedrà: “La questione è stata enfatizzata, non vogliamo scippare niente a nessuno – ha spiegato Fabrizio Cicchitto -. Ci prendiamo qualche giorno per affinare il simbolo, che manterrà il riferimento al fiore, ma più stilizzato, sottolineando meglio la leadership di Lorenzin”.
L'intervento di Dellai
Sulla questione era intervenuto anche Lorenzo Dellai, fondatore dell'associazione politica Democrazia solidale e tra le figure che convoglieranno all'interno del partito del ministro: “Dalla presa di posizione di Rutelli traspare forse un messaggio al Pd – aveva affermato dopo il post dell'ex sindaco -. E in questo caso il partito di Renzi potrebbe anche maturare un'opinione al riguardo. Mi auguro che si chiarisca rapidamente. Nessuno può impedirci di metterci insieme ad altri né di presentarci alle elezioni”. Per quanto riguarda il simbolo in sé della margherita, Dellai aveva spiegato che “nessuno intende utilizzare il simbolo della Margherita nazionale, oggi in liquidazione. Noi facciamo riferimento a un movimento politico che si chiama 'Unione per il Trentino', del cui simbolo sono proprietario… con un logo che è diverso e ben distinguibile da quello della Margherita”.