E' mia intenzione, immediatamente dopo la pubblicazione della legge sul testamento biologico, incontrare i rappresentanti delle strutture sanitarie private cattoliche per condividere con loro opportune modalità applicative della legge volte a contemperare la necessità di applicare fedelmente le nuove disposizioni legislative con l'altrettanto fondata esigenza di assicurare agli opertori sanitari il rispetto delle loro intime posizioni di coscienza“. E' quanto ha dichiarato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, rispondendo al question time alla Camera ad una domanda del deputato della Lega Nord, Alessandro Pagano.
L'obiezione di coscienza sulle Dat
La ministra della salute, ha quindi chiarito che per gli operatori sanitari sarà possibile applicare l'obiezione di coscienza sulle Dat, le disposizione anticipate di trattamento appena approvate dal Parlamento. “Non ignoro che la legge appena approvata non contenga una specifica disciplina in tema di obiezione di coscienza per i medici – ha affermato inoltre la Lorenzin – Proprio per questa ragione assicuro che seguirò con grande attenzione l'applicazione delle nuove disposizioni e che, nell'ipotesi in cui si dovessero verificare le criticità paventate dagli interroganti, assumerò immediatamente le necessarie iniziative di mia competenza volte a salvaguardare la piena operatività del sistema sanitario, come ho fatto in tutti questi anni con riferimento alla legge sull'interruzione volontaria di gravidanza, rispetto alla quale ho sempre verificato, nella qualità di Ministro della Salute, che sussistesse l'accesso alle pratiche abortive rispettando il diritto all'obiezione di coscienza''.
“La legge non disciplina il suicidio assistito”
Inoltre, la Lorenzin, ha sottolineato che la legge sul testamento biologico ” non disciplina il suicidio assistito o l'eutanasia, ma regola il consenso informato“.