L'Italia è l'unico Stato “che ha una politica migratoria decente in Europa“. E' quanto afferma il premier, Paolo Gentiloni ad Assago, intervenendo al meeting del Cuamm dal titolo “Medici per l'Africa”. “Siamo orgogliosi, perché non alziamo muri e non chiudiamo porti – aggiunge il primo ministro -. L'Africa “è un continente in bilico, ce la può fare, ma questo dipende molto dalle nostre politiche pubbliche e dall'Europa”. “La mia generazione ha conosciuto tre fasi – ricorda -. Quella dell'Africa 'continente perduto'. Poi il periodo della speranza, con tasso di crescita elevati. Ora dobbiamo avere l'onestà di riconoscere che quelle speranze sono in bilico. E non è più vero che l'Africa ce la fa spontaneamente“. Quindi un ringraziamento: “Semplicemente: grazie. Grazie a tutti voi – dice nel suo breve intervento al meeting -, grazie per quello che fate e per l'esempio che date, che fa bene all'Italia, oltre che a voi stessi. Date un esempio meraviglioso – conclude – e fate quello che credo nel corso della vita dovrebbero fare tutte le persone di buona volontà“.
“La richiesta di autonomia non è egoismo”
Prima del suo intervento al Cuamm, Gentiloni interviene al Festival Bergamo Città Impresa, dove dichiara: “La richiesta di maggior autonomia che arriva da alcuni territori è una rivendicazione di efficienza e non di egoismo”. Secondo il premier, questa richiesta “deve essere una rivendicazione di protagonismo nella solidarietà e non di separazione”. Dunque, questa sarebbe “una sacrosanta richiesta” mentre “il legame coi territori è una parte essenziale della coesione”.
“La legge di stabilità non sia nuvola fumo”
Dal palco di Bergamo, Gentiloni parla anche della legge di stabilità. Secondo il presidente del Consiglio la discussione in corso in Parlamento “non può trasformarsi in una nuvola disegnali di fumo. Questo non aiuterebbe”. Per Gentiloni la Legge “deve essere snella e mirata. A questa spinta a moltiplicare i segnali di fumo dobbiamo opporre un motto antico, 'frenare percorrere', che a Roma si direbbe 'diamoci una calmata'”. Questa Legge “può essere migliorata, ma non può trasformarsi in una nuvola disegnali di fumo per questa o quella categoria. Bisogna concentrare le misure su alcuni asset fondamentali che Parlamento e Governo devono indicare” conclude.
“Ritorno a crescita non va sprecato”
Gentiloni parla anche della ripresa economica: “Di una cosa siamo certi: siamo fuori dalla più grande crisi economica del dopoguerra” e questo risultato è merito “del lavoro, delle famiglie e delle imprese”. “Se ci fosse un campionato europeo di salto in alto l'Italia avrebbe vinto – aggiunge -: le previsioni erano dello 0,8% mentre oggi abbiamo delle previsioni doppie e il merito di questo risultato è in primo luogo del lavoro delle imprese, delle famiglie, dei nostri territori”. “Questa rivendicazione di orgoglio – prosegue Gentiloni – la dobbiamo alla capacità di resilienza del mondo del lavoro e delle imprese rappresenta l'incremento del capitale di cui avremo bisogno in questi mesi: senza fiducia anche i grandi passi che abbiamo fatto non ci consentiranno di raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti”. Poi un monito: “il ritorno alla crescita non va sprecato, è fatto anche di scelte di responsabilità di bilancio”, afferma ricordando come il deficit in rapporto al Pil sia sceso “in pochi anni dal 5,3% al 2%. L'Economia ha percorso una strada molto accidentata, è stata ferma a lungo, ma si è finalmente rimessa in moto – conclude -. Ora quella macchina va accudita, rassicurata da parte delle categorie, dalle associazionid'imprese“.