Con l’Italia il Mediterraneo sarà al centro del dibattito Onu. Lo ha assicurato il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, prima di partire di New York, destinazione Palazzo di Vetro per il debutto ufficiale di Roma come membro non permanente del Consiglio di sicurezza. Uno status che manterrà per tutto il 2017, prima di passare il testimone ai Paesi Bassi, secondo la staffetta concordata la scorso giugno.
“L’Italia può giocare un ruolo importante nell’imprimere un rafforzamento di intensità a questo dossier“, ha detto Alfano a proposito del Mediterraneo, alla vigilia della sua prima missione Oltreoceano da titolare della Farnesina. Sottolineando come quella dell’immigrazione è una delle emergenze prioritarie sul fronte della pace e della sicurezza, mai come oggi messe in pericolo nel mondo intero.
Alfano assicura quindi che farà sentire forte la voce del nostro Paese – non solo alle Nazioni Unite ma anche a Bruxelles e nelle principali cancellerie del Vecchio Continente – sul tragico fenomeno dei migranti, che ha già dovuto gestire come ministro degli interni. “Vogliamo che a livello europeo ci sia la consapevolezza che, come si sono spesi dei soldi per l’accordo con la Turchia per fermare i migranti in transito verso l’Europa del Nord, occorre mettere a disposizione parecchi soldi europei per fermare le partenze, mettendosi d’accordo con i paesi africani di origine e di transito e per gestire i rimpatri“, ha affermato.
Un concetto che il ministro degli Esteri ribadirà anche nell’incontro con il nuovo segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, con il quale discuterà tutte le principali questioni di attualità internazionale, a partire dal terrorismo e dalla situazione in Siria ma soprattutto in Libia. Ci sarà spazio anche per approfondire i tempi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e i cambiamenti climatici, in un momento in cui il cambio di Amministrazione negli Stati Uniti potrebbe avere un impatto sulle decisioni fin qui prese in seno alle Nazioni Unite, a partire dall’accordo sul taglio delle emissioni raggiunto nella conferenza di Parigi.
Previsto anche un incontro con il presidente dell’Assemblea generale dell’Onu Peter Thomson. Mentre la riunione del Consiglio di sicurezza, dedicata ai temi della pace sostenibile e della prevenzione dei conflitti, sarà anche l’occasione per discutere le modalità per rendere più efficace l’impegno dell’Onu con particolare attenzione alla missione Unifil in Libano: rafforzando non solo la dimensione civile e politica dei mandati delle missioni ma includendo anche la tutela delle diversità culturali.