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L’Italia che non fa figli

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Meno 18 mila bambini nel 2018 rispetto all’anno precedente e meno 140mila se si confrontano i dati con quelli del 2008. Lo rileva l’Istat che fa il punto, come ogni anno, sulla natalità nel nostro Paese. Quelli che fornisce non sono dati che fanno ben sperare e confermano la tendenza negativa che ci fa consente di parlare di vera e propria crisi demografica. L’Italia sul lungo periodo rischia di implodere a causa della basse natalità così come l’Europa vicina ad un invecchiamento troppo precoce. Il numero medio di figli per donna – ci dice l’Istat – scende ancora attestandosi a 1,29; nel 2010, anno di massimo relativo della fecondità, era 1,46. L'età media arriva a 32 anni.

Statistiche

Quasi un figlio su tre è nato fuori dal matrimonio (32,8%), dieci anni fa era poco meno del 20% mentre nel 1995 l’8,1%. Il 22% dei bambini nati nel 2018 ha uno dei due genitori straniero, mentre quasi il 15% ha entrambi i genitori non italiani (al Nord più di un nato su cinque ha genitori entrambi stranieri). Al primo posto tra i nati stranieri iscritti in anagrafe si confermano i bambini rumeni (13.530 nati nel 2018), seguiti da marocchini (9.193), albanesi (6.944) e cinesi (3.362). Queste quattro comunità rappresentano la metà del totale dei nati stranieri. In totale, lo scorso anno si è avuto un meno 4,0% di nati iscritti in Anagrafe nel 2018 rispetto al 2017. Il calo è attribuibile prevalentemente alla diminuzione dei figli di genitori entrambi italiani.

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