Nel 2015 il Pil italiano nel 2015 è cresciuto dello 0,7%. Lo rende noto l’Istat che ha rivisto al ribasso la stima preliminare resa nota a marzo di una crescita dello 0,8%. Lo scorso anno gli investimenti fissi lordi sono saliti dell’1,3% (con incrementi del 18,2% dei mezzi di trasporto, del 2,1% delle macchine e attrezzature e dello 0,3% dei prodotti della proprietà intellettuale e un calo invece dello 0,4% degli investimenti in costruzioni).
I consumi finali nazionali sono aumentati dell’1,0% (+1,5% per la spesa delle famiglie residenti, -0,6% per la spesa delle amministrazioni pubbliche), le esportazioni di beni e servizi del 4,3% e le importazioni del 6,0%. Il valore aggiunto, a prezzi costanti, è aumentato del 3,7% in agricoltura, silvicoltura e pesca, dell’1,3% nell’industria in senso stretto e dello 0,4% nel settore dei servizi.
Nelle costruzioni si è registrato, invece, un calo dell’1,2%. Per l’insieme delle società non finanziarie, la quota di profitto è pari al 41% e il tasso di investimento al 19,3%. Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato una crescita dello 0,9% sia in valore nominale, sia in termini di potere d’acquisto. Poiché i consumi privati sono aumentati dell’1,5%, la propensione al risparmio delle famiglie è scesa all’8,3% (dall’8,9% del 2014).
Il rapporto deficit/Pil nel 2015 ha, invece, raggiunto il 2,6% (contro il 3% del 2014). Il debito pubblico si è attestato al 132,2% del prodotto interno lordo (dal 131,8% del 2014). Lo certifica l’Istat in base ai dati della Banca d’Italia.