Una lieve crescita dei prezzi al consumo (piĆ¹ 0,1% sia su base annua che mensile) a novembre porta l’Italia fuori dalla palude della deflazione. La ripresa dell’inflazione ĆØ dovuta soprattutto agli andamenti dei prezzi dei servizi, tra i quali spiccano la ripresa dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%, la variazione era nulla a ottobre) e l’accelerazione della crescita di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (+1,0, da +0,6% di ottobre).
Tra i beni, contribuiscono al ritorno in territorio positivo dell’inflazione sia i prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+0,3%, da -0,9% di ottobre) sia quelli, degli Alimentari non lavorati (+0,2%, da -0,4%), bilanciati perĆ² dal rallentamento dei prezzi dei Beni durevoli (+0,2% da +0,6%).
Pertanto, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni raddoppia rispetto a ottobre 2016 portandosi a un punto percentuale, con i prezzi dei beni che fanno registrare una flessione pari a -0,4% come quella di ottobre, mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi sale a +0,6, da +0,1% del mese precedente.
Sia l'”inflazione di fondo”, calcolata al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, sia quellaĀ al netto dei beni energetici, segnano un’accelerazione della crescita attestandosi entrambe a +0,4%, da +0,2% di ottobre.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,4% su base mensile e registrano una diminuzione dello 0,1% su base annua (era -0,2% a ottobre).Ā Quelli dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano dello 0,4% in termini congiunturali e registrano una crescita su base annua dello 0,6% dal +0,2% del mese precedente. Secondo le stime preliminari, l’indice dei prezzi al consumo armonizzato (Ipca) diminuisce dello 0,2% su base mensile e aumenta dello 0,1% su base annua, (da -0,1% di ottobre).