“Sono felice, è stata una bella vittoria”. Giovanni Toti, neo governatore della Liguria, ha esultato per il trionfo alle Regionali. Il centrodestra unito, grazie soprattutto al boom della Lega, trionfa e passeggia sulle macerie di un Pd lacerato da polemiche e divisioni. “Il centrodestra è vincente quando è unito – ha commentato Toti -e questa esperienza in Liguria ne è la prova. Renzi può cominciare a prendere commiato dalle sue stanze”. In effetti quello di Levante è il risultato più sorprendente di queste elezioni, non tanto per l’affermazione del consigliere politico politico di Silvio Berlusconi, quanto per le dimensioni della sconfitta del partito del premier, pericolosamente avvicinato addirittura dal Movimento 5 Stelle che si attesta come seconda forza della regione.
A pesare nel risultato elettorale sono state appunto le spaccature all’interno del centrosinistra, con il candidato di Rete a Sinistra, l’ex deputato del Pd, Luca Pastorino, che si è attestato al 9,2% delle preferenze e la bassissima affluenza. Delusione profonda per Raffella Paita che ha accusato la sinistra e lo stesso Pastorino per la sua personale Caporetto. “Il cinico disegno di Cofferati, Civati e Pastorino -ha dichiarato- si realizza compiutamente. Hanno usato la nostra terra come vetrina per le loro battaglie personali, per l’attacco al Pd e a un governo che gode di ampio consenso nel Paese. Da buoni alleati di Toti e Salvini hanno fatto risorgere Berlusconi e riportato in Liguria la destra di Scajola”. La risposta dell’ex leader della Cgil non si è fatta attendere. “Non ho favorito nessuno, il Pd ha fatto tutto da solo – ha replicato Cofferati – quando il Pd ha deciso di escludere Sel dalle primarie, ha messo in conto che ci sarebbero stati altri candidati a sinistra”.