Progettano le nostre vacanze portandoci in luoghi paradisiaci. Ci fanno sognare a occhi aperti, facendoci immaginare su spiagge tropicali, immersi nella bellezza della natura, lontani dalle preoccupazioni e dagli stress della vita quotidiana. Il settore del turismo è composto da un esercito di 1,1 milioni di persone che i segue passo passo nell’organizzazione delle ferie estive e non solo. Quali sono le loro professioni, che caratteristiche hanno, ma soprattutto quanto guadagnano? A fornire un quadro è l’Osservatorio JobPricing, che ha stilato un rapporto, simulando il percorso di un turista che si accinge ad andare in vacanza, per sondare le professioni di uno dei settori più importanti per l’Italia. Rielaborando dati Istat riferiti al 2011, l’Osservatorio JobPricing calcola che nel complesso il settore può contare su 1.150.000 addetti: quasi 900mila concentrati in bar e ristorazione e circa 260mila negli altri tre settori più caratterizzanti l’ambito turistico (agenzie viaggi, tour operator, villaggi vacanze).
In Italia, inoltre, sono oltre 250mila le imprese attive impegnate nella ristorazione e bar, circa 15mila nel settore delle agenzie viaggi e tour operator, e quasi 45mila in quello alberghiero, dei villaggi e, in generale, delle strutture ricettive. Donne e uomini trovano uguali opportunità di lavoro nelle strutture ricettive e nel settore dei pubblici esercizi, mentre il ‘gentil sesso’ è occupato in percentuale superiore nel settore delle agenzie viaggi e tour operator. Quest’ultimo, inoltre, è caratterizzato da una composizione quasi esclusiva di figure impiegatizie, a differenza dagli altri, che vedono la maggioranza (oltre il 70%) dei dipendenti con inquadramenti di livello operativo, con bassa qualifica professionale, o di apprendistato.
L’Osservatorio JobPricing, poi, prende in considerazione le retribuzioni del settore. Le rilevazioni sulle Ral (retribuzioni lorde annue) del mercato del lavoro italiano, condotte nel 2014, mostrano che le retribuzioni del settore strettamente turistico sono mediamente superiori a quelle – più nello specifico – del comparto di hotel, bar e ristorazione (dato giustificato appunto dalla prevalenza di figure impiegatizie nel primo ambito). La retribuzione media del turistico si attesta, infatti, a 29.762 euro, contro i 22.262 euro dell’altro settore considerato. Prendendo in considerazione la retribuzione media su base nazionale di alcune delle professioni tipiche del turismo, la Ral di un addetto di un’agenzia viaggi è pari a 26.397 euro, quella di un assistente di volo è di 35.493 euro e quella di un capotreno è di 36.221 euro. Un direttore d’hotel, invece, guadagna in media 56.616 euro, con un divario tutto sommato contenuto rispetto allo staff addetto alle pulizie delle camere, che percepisce 20.256 euro.
Anche nell’ambito della cultura e del divertimento la forbice è relativamente ristretta: la Ral di un direttore di museo è di 58.405 euro, al confronto di quella di una guida turistica, 25.095 euro, quella di un capo villaggio è di 45.380 euro e quella di un animatore è di 22.731 euro. La ristorazione, appunto, è quella con le retribuzioni più basse: camerieri, baristi e aiuto-cuoco percepiscono meno di 22.000 euro all’anno, il direttore di ristorante ‘solo’ 34.634 euro.
L’Osservatorio JobPricing ricorda, poi, che il nostro Paese era, nel 2013, il quinto più visitato nel mondo, con 57,7 milioni di turisti internazionali in arrivo, e una tendenza di segno positivo rispetto ai due anni precedenti. “Secondo dati forniti dalla Banca d’Italia, nel 2014 è aumentata la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia – riferisce l’Osservatorio – e anche il numero di viaggiatori pernottanti”. “Decisamente positivo è anche l’ammontare degli introiti: i turisti stranieri hanno portato nel nostro Paese complessivamente 34,2 miliardi di euro, con un incremento del 3,6% rispetto all’anno precedente”, conclude.