Se certe inchieste si stanno svolgendo è anche grazie alle nuove leggi che abbiamo votato assieme alla Lega. Dopodiché se alcune inchieste territoriali dovessero arrivare più in alto ci sarebbero dei problemi“. Lo ha detto Luigi Di Maio durante un'intervista al Fatto Quotidiano nella quale si è parlato anche del caso Legnano e delle altre inchieste per corruzione che coinvolgono la politica.
Linea dura
Ma, secondo il vicepremier grillino, “si può andare avanti con il contratto di governo, in cui sono previste le norme etiche che abbiamo applicato a Siri. E come M5s, essendo maggioranza in Consiglio dei ministri, le faremo sempre applicare”. Il ministro del Lavoro ha ribadito che se il sottosegretario ai Trasporti Rixi sarà condannato dovrà andarsene: “Lo stabilisce il codice di comportamento previsto dal contratto”. Di Maio auspica che “dopo il 26 maggio la Lega dismetta i panni dell'ultradestra e che si torni a ragionare con serenità“. Il vicepremier ha smentito poi che ci sia stata una svolta a sinistra: “Ora ci associano al Pd, ma i dem non hanno alcuna credibilità”.
Estremismi
Per Di Maio “non sta tornando il fascismo, piuttosto c'è un innalzamento della tensione determinato da certe dichiarazioni, con piazze che sembrano quelle degli anni 70. Ma questa polemica destra-sinistra – ha osservato – serve solo a Salvini e a Zingaretti, per polarizzare lo scontro. Noi Cinque Stelle siamo post-ideologici e rappresentiamo il buon senso e la ragionevolezza”. Nell'intervista Di Maio ha anche smentito un allontanamento di Beppe Grillo: “Non conosco ancora la scaletta del comizio del 24 maggio ma con Beppe mi sono sentito anche oggi. E assieme lavoriamo per il M5S”