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Legge elettorale: Calderoli deposita quesito del referendum

La Lega ha depositato in Corte di Cassazione il quesito referendario in cui si chiede di abrogare la parte proporzionale della legge elettorale Rosatellum bis. Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, alla testa di una delegazione che comprendeva i rappresentati degli otto Consigli regionali a maggioranza di centrodestra in favore della consultazione popolare, ha anche alzato la posta in gioco puntando al presidenzialismo: “Si creerà un fronte popolare. Da una parte per la raccolta firme per il referendum abrogativo, dall'altra quella per la proposta perche' il cittadino possa eleggere direttamente il presidente della Repubblica“. Lo scrive LaPresse. La proposta di una legge elettorale maggiorataria è stata lanciata dal centrodestra unito lo scorso 14 settembre anche se, ha detto il senatore del Carroccio in due interviste a Il Messaggero e al Corriere della Sera, che la posizione del partito di Silvio Berlusconi non è definita.

Popolarellum

Calderoli, che ha già alle spalle una legge elettorale – il famigerato Porcellum – ha già battezzato quella che è ancora solo un'ipotesi, un'idea: “Lo chiamerei 'Popolarellum', visto che deciderà il popolo”. Lo scopo di questo nuovo sistema è, per il senatore, impedire “la nascita di governi come quello attuale che mettono insieme minoranze e vanno a fare invece una maggioranza di palazzo“. Il punto di riferimento sarebbe “il maggioritario puro inglese. Chi vince va a governare”, ha dichiarato. E mette in guardia l'esecutivo Conte II dal fare contromosse: “Se il governo si rifiutasse, tornerebbero i forconi per le strade”. Ai dubbi espressi in merito a a una possibile anticostituzionalità del referendum, in quanto non è autoapplicativo, Calderoli replica: “Ci sono molti esempi che smentiscono questa tesi. Sia l’Italicum sia il Rosatellum prevedevano decreti legislativi per definire i collegi. Lo stesso avverrà per la riduzione del numero dei parlamentari“. L'ok o meno, da parte della Corte costituzionale, all'ammissibilità del referendum abrogativo arriverà, secondo il senatore, “il 10 febbraio”.

La casa

Secondo l'articolo 75 della Costituzione servono 500mila elettori o cinque Consigli regionali per indire un referendum. A sostegno della proposta referendaria depositata lunedì 30 settembre al Palazzo di Giustizia se ne sono radunati otto. Si tratta di Sardegna, Liguria, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia-Giulia, Veneto,  Abruzzo e Basilicata. Tutte Regioni guidate dal centrodestra. Il parlamentare leghista ha espresso la sua soddisfazione: “Otto regioni che sono molto al di sopra delle cinque richieste soprattutto in rappresentanza di tutto il Nord del Paese, del Centro, del Sud e delle isole”. Ma forse l'unità completa non è stata ancora raggiunta. Pare infatti che Forza Italia chieda di mantenere una quota di proporzionale. Sempre nell'intervista al quotidiano di via Solferino, Calderoli ha dichiarato che la posizione del partito di Berlusconi “è ondivaga”. Ma ha sottolineato come questo non dovrà poi rappresentare un ostacolo alla nuova legge elettorale che potrebbe nascere dopo la consultazione popolare: “Prima parla il popolo, senza impasticciare tutto. Prima si costruisce la casa, poi al limite si mettono le tendine”. Senza dimenticarsi le fondamenta.

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