Rispetto all'anno pre-crisi, iniziato nel 2008, le famiglie italiane spendono meno e preferiscono farlo nei centri commerciali piuttosto che nei piccoli negozi.
Lo segnala l'Ufficio studi della Cgia che segnala come, se nel 2007 le uscite mensili medie erano pari a 2.649 euro, 10 anni dopo la soglia si è attestata a 2.564 euro (-3%, pari in valore assoluto a -85 euro). Questo, nonostante la lenta ripresa avviata a partire dal 2013 e tutt'ora in atto.
Artigiani
Il calo dei consumi ha provocato effetti negativi soprattutto sui fatturati delle piccole attività commerciali e artigianali. “I negozi di prossimità e le botteghe artigiane – afferma il coordinatore dell'Ufficio studi, Paolo Zabeo, su Agi – vivono quasi esclusivamente dei consumi delle famiglie e sebbene negli ultimi anni i consumi siano tornati lentamente a salire, i benefici di questa ripresa hanno interessato quasi esclusivamente la grande distribuzione organizzata. Dal 2007 al 2018, ad esempio, il valore delle vendite al dettaglio nell'artigianato e i nei piccoli negozi di vicinato è crollato del 14,5%; nella grande distribuzione, invece, è aumentato del 6,5%”.
“Nonostante la diffusione sempre più massiccia dell'e-commerce, questo trend è proseguito anche nel 2018: mentre nei supermercati, nei discount e nei grandi magazzini le vendite sono aumentate dello 0,9%, nei piccoli negozi la diminuzione è stata dell'1,3″, ha concluso.