L’autonomia mette d’accordo quasi tutti. Lombardia, sì al referendum

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Quella per una maggiore autonomia per la Lombardia è una vecchia battaglia della Lega che ora potrebbe essere vinta. Entro l’anno sarà infatti celebrato un referendum nel quale i cittadini decideranno se attribuire maggiori poteri nelle materie di competenza della Regione, secondo quanto stabilito dall’articolo 116 comma terzo della Costituzione. Il Consiglio, dopo aver stanziato 30 milioni, ieri ha approvato l’indizione della consultazione proposta dal Carroccio. Un successo, quello degli uomini di Matteo Salvini, ottenuto grazie ai voti di Movimento 5 Stelle e Centrodestra, contrario, invece, centrosinistra.

Quello dei grillini è stato un sostegno indispensabile, visto che alla maggioranza su cui si regge la Giunta Maroni, servivano i 2 terzi dei consensi. La formulazione del quesito spetterà proprio al governatore. “Volete voi che la Regione Lombardia, nel quadro dell’unità’ nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione?” Sarà questo il tono della domanda rivolta ai cittadini, che si recheranno le urne tra ottobre e novembre, dopo la chiusura di Expo a Milano.

“Sarà un passaggio storico” ha esultato Maroni che ha dovuto rinunciare a un quesito più articolato che chiedesse lo Statuto speciale per evitare l’incostituzionalità ma anche per raccogliere il consenso più ampio necessario. L’ex leader del Carroccio si è detto disponibile a tentare la via della trattativa con Roma, senza rinunciare però allo strumento di pressione del referendum popolare. “Sono convinto – ha spiegato – che tutto il popolo lombardo sosterrà il referendum. E’ l’unica via che abbiamo per tenerci i nostri soldi e farci ascoltare da un Governo che non mantiene i patti”.