Notizie positive arrivano dal primo dei due appuntamenti previsti dal Tesoro per l’asta Btp, la cui seconda emissione è in programma dal 20 al 23 ottobre. La sessione di oggi ha visto l’assegnazione di titoli a 3, 7 e 30 anni, per un totale di 6,75 miliardi di euro, il massimo dell’ammontare previsto. Il rendimento medio del Btp triennale, che scade a gennaio 2018, si attesta allo 0,70%, in rialzo dallo 0,52% dell’asta precedente. Stabile il rendimento dei titoli a scadenza più lunga: quello a 7 anni resta all’1,71%, mentre il Btp a 30 anni è stato allocato al tasso del 3,66%.
Nel frattempo, il commissario dell’Inps Tiziano Treu, si è espresso sulla possibilità di inserire il Tfr in busta paga, provvedimento ancora all’esame del governo: secondo Treu l’iniziativa “creerà problemi al sistema di previdenza integrativa”. A margine di un convegno sul welfare aziendale promosso dalla Fabi, il sindacato dei bancari, il commissario ha spiegato: “Per rilanciare i consumi, si potrebbe fare un intervento di emergenza che vale tre o quattro anni, per poi tornare al vecchio sistema”.
Secondo Treu, inserire il Tfr in busta paga danneggerebbe soprattutto i giovani: “In questo modo, il sistema contributivo perderebbe una delle sue fonti principali e la pensione pubblica di base non sarebbe altissima”. Si potrebbe pensare invece, secondo Treu, a una soluzione emergenziale, per restituire un po’ d’aria alle famiglie, senza danneggiare le aziende: “Così nell’immediato – spiega il commissario – si avrebbe un impatto importante sui consumi e la previdenza integrativa riprenderebbe ad essere finanziata”.