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L'Arcelor Mittal deposita l'atto di recesso

Si avvicina sempre di più, o almeno così sembra, il momento in cui Arcelor Mittal lascerà Taranto. Infatti, i legali della compagnia franco-indiana hanno depositato a ruolo in Tribunale a Milano l'atto di citazione per il recesso del contratto di affitto, preliminare all'acquisto, dell'ex Ilva. L'atto è già sulla scrivania del presidente del Tribunale di MIlano, Roberto Bichi. Con il deposito, la causa è stata iscritta a ruolo e ora, il presidente Bichi dovrà assegnare il procedimento, in basi ai criteri tabellari, a una delle due sezioni specializzate in materia di imprese. In base a quanto riportato dall'Ansa, che cita fonti qualificate, il presidente Bichi dovrebbe decidere entro domani a chi assegnare la causa

Il 29 sciopero e manifestazione a Taranto

Nel frattempo, l'Usb ha proclamato lo sciopero generale nazionale per tutta la giornata di venerdì 29 novembre, con manifestazione nazionale a Taranto, “perché il ricatto che si vuole far ingoiare ai lavoratori dell'ex Ilva è lo stesso ricatto che usano contro tutti i lavoratori ogni giorno!. Lo annuncia un comunicato il sindacato secondo cui “a Taranto va in scena l'ennesima rapina utilizzando il ricatto del lavoro. Come già accaduto nelle ferrovie, nelle autostrade, nelle tlc e come sta accadendo in Alitalia si vogliono regalare miliardi pubblici alle multinazionali italiane e straniere, facendo perdere al Paese quel poco che rimane della sua vocazione industriale”. “Si vuole costringere una città a piangere altri morti e a continuare a sopportare i fumi e le polveri omicide dell'ex Ilva – si legge ancora – pur di salvaguardare l'occupazione, e nemmeno tutta. Di fronte al fallimento dei finti piani di risanamento ambientale e allo smascheramento degli intenti di rapina di A. Mittal non si può piegare ancora la testa, come vorrebbero Cgil, Cisl e Uil, in cambio di qualche esubero in meno”. 

L'appello dei sindacati

I sindacati dei metalmeccanici “esprimono valutazioni diverse” da Arcelor Mittal sul sussistere delle condizioni per rescissione del contratto e retrocessione dei rami d'azienda dell'ex Ilva. E' quanto hannos critto all'azienda i segretari delle organizzazioni dei metalmeccanici, Fiom, Fim, Uilm, indicando come “urgente l'incontro ed il confronto per discutere sulle prospettive e sul rispetto degli accordi e degli impegni assunti“. I tre segretari generali, Francesca Re David, Marco Bentivogli e Rocco Palombella, auspicano, inoltre, “che tale incontro si svolga presso il ministero dello Sviluppo economico dove ha avuto luogo la procedura che si è conclusa con l'accordo del 6 settembre 2018″. 

Ferma la produzione a Cracovia

E mentre i lavoratori tarantini si preparano allo sciopero, si è appreso che la Arcelor Mittal ha deciso di procedere con il blocco della produzione a Cracovia. Lo ha annunciato l'azienda sul sito polacco, ricordando che si tratta di una decisione presa a maggio scorso e che sarebbe dovuta partire a settembre, ma che era stata rinviata. Arcelor Mittal Polonia, si legge nella nota, “è costretta a interrompere le operazioni primarie a Cracovia il 23 novembre. Si ripartirà – prosegue la nota – quando le condizioni del mercato miglioreranno“. L'a.d. della Arcelor Mittal Polonia ha spiegato che le fornaci stanno già lavorando al minimo e non è possibile ridurre ulteriormente la produzione e ha sottolineato che, riguardo alla forza lavoro, sono state trovate “soluzioni per tutti i dipendenti coinvolti in questa decisione”

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