Arriveranno a Foggia lunedì prossimo i 20 poliziotti che andranno a rinforzare i servizi di controllo del territorio e di scorta. I nuovi agenti – è detto in una nota della Questura – lavoreranno, fianco a fianco, con gli altri operatori della questura di Foggia e saranno impiegati nell'azione di prevenzione e di repressione dei reati in città. Viene annunciato l'aumento dei posti di controllo sul territorio e un rafforzamento dei servizi posti a tutela della collettività. Lo scrive Ansa. Il potenziamento delle unità in forza alla polizia di Stato era stato annunciato dalla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese dopo l'escalation criminale registrata ad inizio d'anno in Capitanata. “L’apertura della sezione operativa della Dia e la destinazione di un maggior numero di personale di polizia confermano la volontà dello Stato di contrastare con la massima determinazione ogni forma di criminalità, rafforzando le strutture destinate all’attività di prevenzione e repressione, e nel contempo di garantire il capillare controllo del territorio anche nella provincia e nella città di Foggia”, scrive Lamorgese. Si tratta di poliziotti, provenienti da altre province, alcuni dei quali specializzati nei servizi di tutela delle persone sottoposte a protezione personale per avere denunciato la mafia ed il racket delle estorsioni, come Cristian Vigilante.
Le intimidazioni
Dopo gli attentati in serie messi in atto a inizio anno e dal blitz delle Forze dell'ordine che hanno smantellato una santabarbara al termine di oltre 100 perquisizioni in varie parti di Foggia, la criminalità è tornata a colpire davanti alla sede del centro anziani “Il Sorriso di Stefano”, di proprietà del gruppo “Sanità più”, dove un ordigno è esploso all'alba del 16 gennaio scorso, quando all'interno del locale vi era solo una donna delle pulizie, intenta a svolgere il proprio lavoro, rimasta illesa. Un attacco che non aveva nulla di casuale: il responsabile delle risorse umane del centro è Cristian Vigilante, testimone di un'inchiesta della Dda contro la mafia foggiana e già vittima di un attentato dinamitardo il 3 gennaio scorso. E ai cronisti accorsi sul posto, è stato lo stesso Vigilante a spiegare che, a suo giudizio, “è chiaro che questo è un seguito alla bomba della scorsa volta”.
Conte: “Vinceremo insieme questa battaglia”
“La lotta alle mafie non deve avere bandiere nè colori politici. È una lotta che deve vederci tutti uniti nella stessa direzione a difesa di libertà, legalità e giustizia. La manifestazione di Libera è un segnale incoraggiante”, aveva scritto in occasione della manifestazione di Libera contro le Mafie il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in una lettera pubblicata dal Corriere del Mezzogiorno. Giovedì è tornato sull'argomento scrivendo sul suo profilo Twitter: “Lo Stato e i cittadini di Foggia non abbassano la testa. Gli inquirenti sono già al lavoro e non daremo tregua a chi pensa, con la violenza, di esiliare legalità, libertà e giustizia. Vinceremo insieme questa battaglia”.