Fonti europee dell’Ansa hanno riferito che, nella giornata di oggi, la Commissione Europea confermerà la scadenza prevista per fine aprile, entro la quale l’Italia dovrà correggere il Pil dello 0,2% o il Collegio dei commissari nella riunione di maggio, aprirà la procedura di infrazione per il deficit eccessivo. Concedere ulteriore tempo al Bel paese, quando la violazione dei termini sembra ormai essere cosa certa, potrebbe infatti rivelarsi controproducente per altri paesi dell’Europa.
Negli incontri che si stanno tenendo da lunedì scorso fino al prossimo venerdì a Bruxelles, il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha parlato ieri con i commissari Dombrovskis e Moscovici; nel colloquio, il rappresentante italiano ha confermato la parola data e che lo sforzo da 0,2% si farà, ma senza certezza sui tempi. A peggiorare inoltre il clima di incertezza, è l’attuale situazione del Partito Democratico, in piena crisi di partito e a rischio “scissione”.
A Bruxelles fari puntati anche su Unicredit. Giovedì è il termine ultimo per gli azionisti per aderire all’aumento di capitale – mentre la vendita dell’inoptato andrà avanti fino al 10 marzo – e sarà la prima occasione per fare il punto sull’andamento della ricapitalizzazione.
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