Non si ferma la bagarre sulla candidatura italiana a ospitare le Olimpiadi invernali del 2026 che, negli ultimi giorni, si ĆØ via viaĀ trasformata in un caso. Dalla proposta di una candidatura tripla Milano-Torino-Cortnia al forfait del capoluogo piemontese che ha spalancato la strada a una corsa parallela Lombardia-Veneto, arrivano ora le parole del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, a cambiare nuovamente le carte in tavole: “Rimango personalmente dell'idea che quella di Torino sia la scelta migliore sotto tutti i punti di vista, soprattutto della convenienza economico e strutturale, vista l'esperienza passata, e che l'idea di tre cittĆ sia quanto meno caotica e difficilmente percorribile e anche la piĆ¹ costosa in termini di soldi pubblici”.
Caos candidature
Affermazioni, quelle del titolare del dicastero dei Trasporti, che vanno inevitabilmente ad alimentare il fuoco delle polemiche seguite alla decisione da parte della sindaca pentastellataĀ Appendino di ritirare il nome di Torino dal tris della candidatura congiunta, sostenendo la causa dell'organizzazione singola vista l'esperienza ottenuta con gli apprezzati Giochi del 2006. Quella di Torino come unica candidata ĆØ stata un'ipotesiĀ finora nemmeno presa in considerazione, tante sono state le aspettative sul tris e, dopo, le speranze dei Lombardia e Vento per il binomioĀ Milano-Cortina, con il brand del capoluogo lombardo apprezzato all'estero e reduce dalla comunque positiva organizzazione di Expo 2015. Proprio il sindaco milanese, a suo tempo, aveva sostenuto l'idea di una candidatura paritaria ma con Milano a fare da apripista, proprio in virtĆ¹ dell'esperienza portata da Expo. Il ritiro di Torino aveva spinto i governatori di Lombardia e Veneto a fare fronte comune per “non gettare alle ortiche” quanto fin qui costruito, avanzando pressochĆ© immediatamente la proposta di una candidatura rivista da tre a due.
Contrasto con Giorgetti
Le parole di Toninelli, perĆ², non riaprono solo alla possibilitĆ di un bis torinese ma entrano anche in contrasto con quanto affermato dalĀ sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti, subito dopo l'addio di Torino. In quell'occasione, aveva spiegato che “una cosa cosƬ importante come la candidatura olimpicaĀ deve prevedere uno spirito di condivisioneĀ che non ho rintracciato tra le tre cittĆ ”, riconvocando comunque il tavolo con sindaci e amministratori vari per cercare di capire se vi fosse qualche possibilitĆ di ricucire lo strappo, anche considerando che la candidatura triplice sarebbe l'unica ammessa dal governo.
No ai fondi statali
Per quanto riguarda il contributo statale, Toninelli ha precisato di essere “d'accordo con il vicepremier Di Maio quando dice che lo Stato non deve mettere soldi sulle Olimpiadi”. Questo in virtĆ¹ di altre prioritĆ nell'agenda dell'esecutivo, qualiĀ la messa “in sicurezza di migliaia di ponti strade, viadotti e gallerie che i precedenti governi hanno lasciato abbandonato”. Quindi, ha detto, “mi sembra piĆ¹ giusto mettere lƬ i soldi. So che la Lega fa ragionamenti diversi: faremo un giusto Consiglio dei ministri appena sarĆ possibile farlo, e troveremo come in tutte le altre questioni una soluzione condivisa di maggioranza”.