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La nave tra poco non avrà più servizi igienici

Nuovo sos da Sea Watch. Il comandante ha fatto sapere con una mail che i bagni sono pressochè inutilizzabili, in quanto quasi saturi. Il terzo servizio igienico condiviso dai 47 migranti e dai 22 componenti l'equipaggio del natante della ong tedesca, nelle prossime ore non potrà più essere usato. Insomma, si profila il temuto rischio igienico-sanitario, che, come ha spiegato il procuratore di Siracusa, Fabio Scavone, è all'attenzione dell'ufficio giudiziario che ha già aperto un Fascicolo 45 senza reati nè indagati.

Dem a bordo

Intanto è a bordo della Sea Watch la delegazione del Pd, composta fra gli altri dal candidato segretario Maurizio Martina, dal presidente Matteo Orfini e dal senatore Davide Faraone. I dem, dopo la riunione nella Prefettura di Siracusa, hanno ottenuto il premesso, in forma di deroga, a raggiungere la nave bloccata a pochissime miglia dalle coste siciliane, dopo l'ordinanza che, in mattinata, aveva decretato lo stop al traffico navale in un braccio di mare di mezzo miglio di distanza dall'imbarcazione: “Sono persone da troppo tempo ostaggio – ha spiegato Martina – di una condizione per noi incredibile. Un Paese serio come l'Italia merita di gestire queste situazioni in altro modo. Bisogna dare una mano a rendere chiara questa situazione”. L'ex ministro ha ribadito che “non c'è nessun decreto di chiusura dei porti italiani. Questo rimpallo di slogan tra ministeri è inaccettabile. Continuiamo a tenere alta l'attenzione su questa vicenda perchè non è ammissibile che finisca nel dimenticatoio. Valuteremo i passi conseguenti perchè a nostro avviso ci sono analogie con il caso della Diciotti che vanno chiarite”.

Il pm: “Nessun reato del comandante”

Si alza dunque sensibilmente l'asticella del rischio contenzioso sul caso Sea Watch. L'ultima divergenza di vedute, in ordine temporale, risulta fra la Magistratura e il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che nei giorni scorsi aveva fatto sapere di star valutando l'intenzio di denunciare l'equipaggio di Sea Watch per aver puntato verso Siracusa senza il permesso delle autorità italiane. Un'ipotesi rafforzata dal blitz a bordo compiuto ieri da alcuni parlamentari dell'opposizione ma sulla quale è intervenuta in mattinata la Procura di Siracusa, con il procuratore Fabio Scavone che, sulla decisione presa dal comandante della nave della ong tedesca ha riferito di non aver riscontrato “alcun reato”, in quanto “ha scelto la rotta per lui più sicura”. Il capitano dello scafo (con 47 migranti a bordo salvati nel Mediterraneo una settimana fa) avrebbe deciso di puntare sulla costa italiana in quanto la Tunisia, come precisato dalla Ong, non ha mai risposto alla richiesta di ospitare in rada la nave nel porto di Zarzis, come chiesto dal governo dei Paesi Bassi.

Salvini: “Salvare vite è bloccare le partenze”

Nessun reato, dunque, ma la Sea Watch continua a restare al centro di un'aspra polemica politica, con l'esecutivo che continua a ribadire la linea dura tanto che, nelle ultime ore, il comandante della Capitaneria di porto di Siracusa ha firmato un'ordinanza (con valida “dalla pubblicazione sul sito istituzionale della Capitaneria di porto di Siracusa”) d'interdizione alla navigazione nella baia di Santa Panagia, per un raggio totale di mezzo miglio dalla nave. Intervenuto a Rtl 102.5, il vicepremier Salvini ha nuovamente sottolineato che “salvare vite umane significa bloccare le partenze. Quelle donne e quei bambini, che per la verità non ci sono sulla Sea Watch 3, non devono essere messi in mano agli scafisti. Chi arresta gli scafisti vuole salvare queste vite. Ai primi di marzo tornerò in Africa, dove stiamo lavorando a progetti di sviluppo per aiutare a non scappare quelle donne e quei bambini”. E ancora, sulle accuse che lo hanno interessato negli ultimi giorni: “Mi hanno detto di tutto ma non mi toccano più. Ho sentito fascista, nazista, sequestratore, mi manca pedofilo e spacciatore. Ma io lavoro con la coscienza di uno che ritiene che salvare vite significa bloccare le partenze”.

 

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L'annuncio del Pd

Intanto, dopo l'improvvisa salita a bordo di Fratoianni, Prestigiacomo, Magi e Italia, anche dal Partito democratico era arrivato l'annuncio di un imminente blitz sul ponte della nave, nonostante l'interdizione del braccio di mare: “Sono qui a Siracusa – ha detto l'ex ministro Martina ad Agorà – per tenere alta l'attenzione e cercare di dare una mano assieme alle tante associazioni che stanno lavorando su questo fronte. La cosa fondamentale è mettere in sicurezza questa persone ed evitare che si giochi sulla loro pelle un altro tempo di questa campagna sbagliata che il governo ormai ha armato da mesi. Chi sta violando la legge è il governo italiano”. Sulla richiesta di far dirigere i migranti verso i Paesi Bassi, Martina ha spiegato che “prima di tutto dobbiamo far attraccare queste persone che sono a pochi metri da noi e far curare i casi più delicati sulla nave. Non accetto che qualcuno al governo anziché preoccuparsi di come stanno queste persone giochi a risiko, non è così che si risolve la vicenda”.

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