Altri aboliscono le tasse, noi aboliamo il precariato”. Con la scritta “Per i molti, non per i pochi” che campeggia sul maxi-schermo alle sue spalle, Pietro Grasso presenzia all'Assemblea nazionale di 'Liberi e uguali' a Roma per rivelare quello che sarà il programma elettorale della neonata lista della sinistra, accompagnata da quella che, di fatto, è la traduzione italiana dello slogan utilizzato dal laburista Jeremy Corbyn nel Regno Unito: “For the many, not the few”. Dall'incontro coi delegati, ha precisato Grasso, non emergeranno unicamente le linee programmatiche ma anche la definizione dei criteri attraverso i quali verranno definiti i profili dei candidati, “ai fini della più ampia partecipazione e del rinnovamento della politica”. Una linea, ha spiegato il leader, che si articolerà su “proposte serie e concrete a differenza delle irrealizzabili favole degli altri partiti. Se ne sono sentite: Renzi ha detto di voler abolire il canone Rai dopo averlo messo in bolletta. Berlusconi ne ha dette troppe, non riesco a pensare alla più clamorosa. Il discorso vale anche per Salvini e per i Cinque stelle. Siamo l'unica alternativa credibile”.
Grasso: “Via le tasse universitarie”
Tra i punti focali del programma stilato da Grasso, l'abolizione delle tasse universitarie: “La misura costa 1,6 miliardi. Si tratta di appena un decimo delle risorse che l'Italia spende per finanziare attività dannose per l'ambiente. E' una proposta concreta, realizzabile”. Per il resto, il leader ha spiegato che “ci aspettano settimane di intensissimo lavoro: è solo l'inizio per cambiare l'Italia, per dare una svolta. Vedo gente rassegnata, impaurita, delusa, con lo sguardo basso. I populismi soffiano sulle paure e noi abbiamo il coraggio di reagire e porre rimedio a tutto ciò. Siamo eredi degli uomini e delle donne che 70 anni fa ci liberarono dal fascismo dandoci la libertà, siamo orgogliosi di credere nella democrazia parlamentare e pronti a lottare fino in fondo per realizzare i principi della costituzione”.
Europa e lavoro
Grasso chiarisce la linea di LeU anche su lavoro ed Europa: “Le tutele non servono a nulla se non c’è il lavoro. E allora dobbiamo investire lì dove il lavoro possiamo davvero crearlo: la nostra battaglia sarà far tornare prevalenti i contratti a tempo indeterminato. Serve un nuovo contratto a tutele crescenti, che reintroduca le garanzie tolte dal Jobs Act. Gli altri aboliscono le tasse, noi aboliamo il precariato”. Per quanto riguarda la posizione dello schieramento rispetto all'Unione, Grasso è stato chiaro: “L'Italia non potrà avere un futuro fuori dalla Ue ma la Ue non potrà avere un futuro senza rivedere in profondità i trattati e senza chiudere con l'austerità”. Della questione alleanze, invece, ha parlato Pierluigi Bersani, fra i delegati presenti al tavolo della presidenza: “Parleremo con tutti, tranne con la destra ma per una questione di igiene mentale… La priorità si chiama lavoro: servono investimenti per dare lavoro e ridurre la giungla dei contratti precari. Senza queste cose non facciamo nulla con nessuno. Se ci sono queste due cose, più fisco e welfare, noi parliamo”.