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La Lega: “Processare Salvini è processare il governo”

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Processare chi, nell'esercizio delle sue funzioni di ministro dell'Interno, ha contemporaneamente agito nel pieno rispetto delle leggi e della Costituzione e ottemperato al mandato ricevuto dagli elettori, quello cioè di garantire rispetto delle regole e delle normative, significa inequivocabilmente tentare di processare il governo”. L'aut aut arriva dai capigruppo del Carroccio a Senato e Camera, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, riferito alla possibilità che il ministro dell'Interno Matteo Salvini possa arrivare a processo per la vicenda Diciotti. Un'ipotesi che, qualora dovesse diventare effettiva, provocherebbe inevitabili ripercussioni sull'esecutivo, specie se, come annunciato da Di Maio, i pentastellati voteranno a favore di un'eventuale autorizzazione.

Salvini critico: “Processato per aver fatto quanto promesso?”

In attesa della decisione della Giunt per l'immunità in Senato, la cui riunione è prevista per mercoledì, da Salvini erano già arrivate parole che concedevano al M5s la libera facoltà di “votare con coscienza”, ribadendo però la sua perplessità sulla possibilità che possa effettivamente arrivare a processo per il caso Diciotti: “Ma è normale che un ministro dell'Interno, con l'appoggio di tutto il governo, venga processato per aver fatto quello che ha promesso in campagna elettorale?”.

Orfini: “Siamo indagati”

Nel frattempo, il caso Sea Watch continua a tenere alta l'attenzione della politica italiana, soprattutto dopo il blitz a bordo (il secondo in due giorni da parte di politici) della delegazione del Pd, guidata dal candidato segretario Martina e dal presidente Orfini, previa autorizzazione della Prefettura. Anche dai dem era stata paventata la volontà di approfondire eventuali responsabilità del ministro dell'Interno come avvenuto per la vicenda Diciotti ma, poco dopo, presidente e segretario uscente hanno fatto sapere di essere a loro volta indagati: “I campi in Libia – ha scritto Orfini su Twitter – sono un inferno che non finisce mai, ci hanno detto i migranti sulla Sea Watch. Io e Martina siamo appena rientrati in porto. Ora stiamo facendo l'elezione di domicilio perché a quanto pare siamo indagati per essere saliti sulla nave”.

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