Formaggi italiani avvantaggiati dalla “guerra” a colpi di dazi tra Usa e Cina. E' quanto ipotizza la Coldiretti dopo l'annuncio cinese di applicare dal 6 prossimo luglio su una serie tasse ai prodotti americani, in risposta alla “mossa protezionistica” decisa dal presidente Donald Trump che colpisce una lista di beni del gigante asiatico – in primis l'acciaio – per un importo di 50 miliardi di dollari.
I prodotti
Lo stop cinese interessa – spiega Coldiretti – una vasta gamma di prodotti agroalimentari a stelle e strisce, dai formaggi alla soia, dal mais al grano, dallo yogurt al burro, dal riso alla carne di maiale e di manzo, fino a pollame, pesce, nocciole e frutta e verdura come arance, patate, pomodori, asparagi, melanzane. Si aprono dunque – spiega Coldiretti – interessanti opportunità per le esportazioni di made in Italy, a partire dai prodotti caseari che nel 2017 hanno raggiunto il record delle vendite nel mondo, raggiungendo la quantità record di 412 milioni di chili e con una crescita del 27% in Cina. L'Italia potrebbe sostituire l'offerta degli Usa che tra l'altro – prosegue la Coldiretti – sono i primi produttori al mondo di falsi formaggi Made in Italy, dal parmesan al provolone, dall'asiago al romano fino al gorgonzola. I dazi cinesi – conclude la Coldiretti – avranno l'effetto di riaprire alle specialità italiane spazi sugli scaffali sino ad oggi ingiustamente usurpati dalle imitazioni americane.