La disoccupazione tornata a salire a marzo al 13% non deve creare allarme: il dato va valutato su un periodo più lungo e non puntualmente. A dirlo è Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, che alla domanda di Affari italiani se il dato di marzo debba preoccupare, risponde “per il momento no, vediamo che cosa succede nei prossimi mesi”.
Si tratta comunque del livello più alto dal novembre scorso (13,2%). La disoccupazione giovanile a marzo risale oltre il 43%: il tasso segna un aumento di 0,3 punti percentuali a quota 43,1%, dal 42,8% di febbraio. E anche in questo caso, rileva l’Istat nei dati provvisori, si tratta del livello più alto da agosto scorso.
Ancora in calo gli occupati a marzo: dopo la diminuzione di febbraio, a marzo 2015 gli occupati diminuiscono dello 0,3%, con 59 mila unità in meno rispetto a febbraio, tornando sul livello dello scorso aprile. Lo comunica l’Istat. Rispetto a marzo 2014, l’occupazione è in calo dello 0,3% con 70 mila unità in meno. Il tasso di occupazione scende al 55,5%.