Ricorso respinto quello di Silvio Berlusconi: la Cassazione ha infatti confermato la decisione della Corte d’appello di Milano, nel 2014, quando venne decretato il versamento di un assegno di due milioni di euro al mese per l’ex moglie Veronica Lario. La sentenza dei supremi giudici ĆØ stata motivata dalla rilevante disparitĆ dei redditi dell’ex premier rispetto a quelli della consorte che, in tali casi, vede mantenuta la stessa assistenza economica volta a garantire il medesimo tenore di vita dello stato matrimoniale: una decisione inevitabile, perciĆ², essendo Berlusconi “uno degli uomini piĆ¹ ricchi del mondo”. La richiesta del Cavaliere ha fatto seguito alla sentenza della stessa Cassazione che, il 10 maggio, stabiliva che in caso di divorzio sarebbe stata l’autosufficienza e non il tenore di vita a stabilire la cifra dell’assegno da versare da parte del coniuge.
La sentenza della Cassazione
Una circostanza che, in questo caso, non si ĆØ verificata in quanto il provvedimento si attiene esclusivamente alla rottura definitiva di ogni legame coniugale (il divorzio, appunto, con il quale cessano i doveri di solidarietĆ verso l’ex coniuge). Discorso diverso per la separazione che, invece, non comporta tale cessazione, implicandoĀ ancora “il dovere di garantire al partner separato lo stesso tenore di vita del matrimonio”. Nel caso della coppia Berlusconi-Lario (ora divorziati), i giudici hanno preso in esame il periodo antecedente alĀ loro allontanamento definitivo. Il verdetto della Cassazione, con il quale la precedente norma sul tenore di vita ĆØ stata definitivamente archiviata, non si applica infatti alle cause di separazione, proprio in virtĆ¹ del suddetto vincolo che persiste fra i due partner.
La battaglia legale fra i due ex coniugi, protratta perĀ anni, si era inizialmente tradotta in un versamento da parte del leader di Forza Italia (stabilito dal Tribunale) a Lario, per il mantenimento della stessa, di 3 milioni di euro, ridotti a 2 dalla Corte d’appello, treĀ anni fa, prima della conferma in Cassazione. Con il respingimento del suo ricorso, Berlusconi ĆØ stato condannato a pagare le spese processuali (circa 40 mila euro), mentre altri 200 sono previsti per esborsi.